I Princìpi sovrani, gli Aditya, costituiscono la personificazione dei princìpi morali e intellettuali, come pure delle virtù sociali che regolano l'armonia del multiverso e della società dei seguaci del pantheon. Per questo, queste divinità risiedono solitamente nei Piani Esterni, dove le idee si materializzano. I seguaci del Pantheon Vedico ritengono che gli Aditya precedano tutte le forme percettibili, in quanto li ritengono i princìpi secondo i quali è costituito il multiverso.
Dal punto di vista dei mortali, questi princìpi multiversali si riferiscono ai due fondamentali aspetti dell'esistenza: cioè regolano le relazioni fra i mortali e quelle dei mortali con le forze della natura, vale a dire con le divinità che rappresentano le leggi cosmiche percepite attraverso gli elementi. Vi sono dunque due categorie di Princìpi sovrani: gli uni che si riferiscono al Piano Materiale, patria dei mortali, e gli altri che concernono i Piani Esterni, ove risiede la maggioranza degli déi.
A causa della somiglianza fra la società degli adoratori del pantheon e quella degli stessi déi vedici, ogni principio universale trova necessariamente il suo corrispondente in un principio che governa la società mortale. Gli Aditya vanno quindi sempre in coppia e sono di numero pari. Il loro numero preciso varia nei molti testi sacri a cui fanno riferimento gli adoratori del pantheon:
- Nel Rig Veda (II,27,1) sono sei.
- Nella maggior parte dei Brahmana (Taittirìya Brahmana I,1,9) sono otto.
- Nel Taittirìya Aranyaka e nello Shatapatha Brahmana (XI,6,3-8) sono dodici e di conseguenza in relazione con i mesi solari, essendo il ciclo della legge identificato con il ciclo del destino, la cui unità di misura è l'anno. In questa sede sarà adottata quest'ultima versione.
I princìpi sovrani sono raffigurati come raggi della ruota del Tempo. Il loro carattere solare è ancora più accentuato nei Purana, dove Aditya diviene il nome stesso di Surya.
Gli Aditya sono i princìpi che gli uomini maturi seguaci del Pantheon Vedico scoprono fra i sessantotto e i centosedici anni d'età. Questa parte della loro vita, infatti, è solitamente consacrata alla ricerca del sapere. Queste divinità, inoltre, sono anche in rapporto con l'ultima parte dei riti sacrificali.
Il Mahabharata (II 1119) li denomina sovrani supremi.
Aditi, la madre degli Aditya
I dodici Princìpi Sovrani
I Princìpi sovrani maggiori del Piano Materiale
Mitra, l'Amicizia, la Solidarietà
Aryaman, l'Onore
Bhaga, la Condivisione dei beni
I Princìpi sovrani maggiori dei Piani Esterni
Varuna, la Legge divina
Daksha, l'Arte rituale
Amsha, la Fortuna
I Princìpi sovrani minori del Piano Materiale
Tvashtri, l'Abilità artigianale
Pushan, il Progresso
Vivasvat, la Morale o la Legge degli Avi
I Princìpi sovrani minori dei Piani Esterni
Savitri, il Vivificatore, l'Arte Magica
Shakra, il Coraggio o Parjanya, il Dio della pioggia
Vishnu, l'Onnipervadente
Vedi anche: Dharma
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