- Nome: Mandolina
- Razza: tiefling discendenza baatezu
- Sesso: femminile
- Età: 23
- Allineamento: neutrale caotico
- Classe: bardo
- Fazione: xaositects (factotum o capo)
- Città di origine: Sigil
Estremamente bella.
Pelle verde, coda lunga spezzata, niente corna. Bella donna dai movimenti felini, generosa nelle forme ma carente di seno, occhi blu oltremare, denti gialli ne mancano alcuni tra premolari e molari, l'orecchia sinistra è mozza.
Lunatica, ironica, folle. La maggior parte delle sue scelte dono determinate dall'urgenza e dall'istinto.
Estremamente intelligente preferisce l'ozio a qualunque tipo di principio, concetto, applicazione, spiegazione, ragionamento, legame, pippa.
Il pregiudizio la rende allegra.
storia
Nata con ogni probabilità tra la locanda della Grassa Candela e il Bazaar, cresciuta per strada come un gatto finché non venne adottata da un caccitore originario di Ysgard il quale aveva di fresco perduto la famiglia. L'uomo di nome Eric Dentedilupo le diede nome di Amalasunata, come la propria nonna, e la crebbe in modo severo ma non mancò di farle avere comprensione e calore paterno. Non più grande di un cane a tre zampe era già capace di scuoiare un cervo e di cucire i calzoni del genitore e la propria gonna.
- Saranno pure più pratici, nei boschi, i calzoni ma vuoi mettere codesto mio stacco di coscia? -
Dotata di talento particolare nel canto e nella danza la sua musica si rivelò portentosa e ben presto il genitore la volle accanto pure negli attimi incerti della caccia, essendo ella capace di ammansire le bestie al punto da poter loro tagliare il collo con un panetto di burro.
La sola figura femminile che incontrò fu quella di una vecchia megera che viveva in una catapecchia lungo il fiume Ma'at nelle terre di Arcadia, costei le insegnò a riconoscere le piante e a trarre da ogni erba un beneficio.
Il genitore era fiero e orgoglioso di questa giovanetta verde e già si dava da fare per maritarla magari con un buon tiratore o con uno spadaccino così da poter allargare il gruppo e cominciare a pensare ad un nuovo clan dei Dentedilupo. Capitò invece che nei pressi del Palazzo dei Giudizi i nostri due caddero sotto ai colpi dei briganti. Eric venne ammazzato e la giovine trattenuta. Così di colore verde non era proprio gradita a quei briganti che giudicavano tanto più attraente una femmina tanto più chiara fosse la sua carnagione, quindi venne prima messa a servizio delle vecchie - antipatiche e racchie e meschine e carogne ma pur sempre generose d'istinto - e poi venduta ad alcuni mercanti che vedendola ballare rimasero colpiti.
Amalasunta passò da locanda in locanda, da taverne a taverna, nel grande Anello.
Dalla morte del genitore adottivo mai rivelò ad alcuno il suo vero nome. - Puoi chiamarmi Venti Verdi, costoletta di pollo, perché venti verdi ti costa vedermi danzare.
Trascorse così alcuni anni nell'apatia.
Un giorno uscì dalla Grassa Candela con un bel sacchetto tintinnate e vestita di stracci si avviò in direzione del Bazaar, lasciando i brindisi a mezz'aria e i sorrisi nel volti scolpiti, come statue di sale al ricordo di una dolce melodia ipnotica. Quel giorno era ieri.
Aggiornamenti
Gira per le terre esterne ed il primario alla ricerca di tesori e diviene abbastanza brava nel contrastar briganti e birbanti. Si unisce spesso a compagnie di avventurieri avviati in pericolose avventure.
A Sigil gira da locanda in locanda cercando informazioni, ormai divenuta Maestra Cantore. Si dice che delle leggende che puoi udire in una taverna sia frutto dell'immaginazione di Bordella.
Cade in un portale inatteso e si ritrova nelle terre di Oileanra, un nuovo mondo primario ancora inesplorato dove gli orchi sono in guerra contro umani ed elfi. Qui Conosce Araxan e Afry, Thorin e Mistral appartenenti alla fazione degli Harmoium e impegnati nella prima linea di aiuto agli umani che stanno soccombendo nella guerra. Con loro inizia un rapporto complicato ma molto forte. Finita la guerra contro gli orchi e liberate le città umane la Nostra fa ritorno a Sigil dove descrive per il giornale libero "L'Anello" con un articolo e un dipinto le vicissitudini affrontate dai gabbiari nel nuovo primario, la battaglia di Lodainn e varie altre amenità.
Richiede di essere assunta dal giornale libero "L'anello" come inviata in pianta stabile. Questo lavoro la porta ad occuparsi di investigazioni sempre più complesse e fitte.
Gli articoli e le rubriche a suo nome sono firmate Madama Mandolina, così è come cominciano a conoscerla i lettori del giornale e coloro che ella intervista per strada e nelle locande dove ha ancora quartier generale.
- Entra a far parte della fazione xaositects.
- Cartografa di grande nome dipinge una pala d'altare determinando tipologie ben specifiche delle mappe dei tesori.
- Diventa capo (factotum) fazione.
- Avvisa le Corti Cittadine e la Confraternta dell'Ordine di essere avvocata e viene riconosciuta per difesse pubbliche e di ufficio, disponibile la sua persona per coloro i quali non avessero idea o mezzo per la propria difesa personale davanti a giudizio.
- Diventa redattrice capo dell anello. Pare che il direttore responsabile Alfonso sia ammaliato da lei, tanto che chi lavora alle macchine stampatrici si domanda e scherza su chi è che davvero comanda tra quelle mura.
- Decifra con successo e riporta alla luce un tesoro sepolto degli ingegnosi e apre la Casa degli Oziosi e degli Eruditi.
- Aprendo l'ennesimo portale riceve una scossa che la scaravanta in terra in preda a spasmi, poi il tremore si placa e una fiamma blu si forma apparentemente uscendo dall'ombelico. Superata la paralisi Mandolina prende in mano la fiamma e il portale lì vicino si "spacca". Da questo momento sarà chiamata Viandante Planare.
- Riceve l'anello delle Lame Silenti.