Isabella de Leyva y Castillon

Isabella de Leyva y Castillon

Scheda: Isabella de Leyva y Castillon


- Epiteti: Lucita

- Specie: Umana (primeva)

- Archetipo: no

- Genere: Femminile

- Età: 19 anni

- Classe: Chierico

- Divinità o entità venerata: Shar

- Allineamento: Neutrale Malvagio

- Fazione o Setta e grado: no

- Luogo d'origine: Piano Materiale, pianeta di Toril, continente di Faerûn , nazione di Amn.

- Luogo di residenza: Piano Materiale, pianeta di Toril, continente di Faerûn , probabilmente Costa della Spada, città di Baldur's Gate.

- Linguaggi: Comune, Elfico, Infernale

- Alleati: Aloise, Signora Oscura di Waterdeep (insegnante), Zarbax (anche chiamato Leonard), Naz'Jatar (alleati), Tymmorn Mantricker, Grugh Grughenork, Helyza Grimms (alleati/pedine).

- Nemici: no

- Segni particolari: È dotata di enormi poteri di divinazione. Metà del suo volto è deturpata da bruciature da acido.


Descrizione

Descrizione fisica

Isabella Lucia Costanza de Leyva y Castillon è una splendida ragazza sui 20 anni dai lunghi capelli neri sfumati di blu che le incorniciano le rimanenti forme del corpo. Alta sui 175 centimetri circa, è discretamente robusta e muscolosa per una nobildonna dell'Amn che poco e niente ha mai avuto a che fare col lavoro fisico. Originariamente la sua carnagione era più scura, ma l'immenso potere di Shar di cui è pervasa sta lentamente corrompendo il suo aspetto. Come risultato, man mano che acquisisce potere ed entra più in sintonia con la sua perversa dea, la sua carnagione si schiarisce, i suoi capelli si fanno più scuri e gli occhi carichi di un tanto ammaliante quanto letale viola purpureo. Le conseguenze più estreme della sua corruzione fisica e spirituale si hanno nelle rare occasioni in cui Isabella utilizza un incanto di visione del vero, potenziato dalle sue incredibili capacità divinatorie: in queste occasioni, i suoi occhi diventano totalmente neri e vacui, riflettenti solo il vuoto, e capaci di penetrare ogni genere di illusione o alterazione per vedere fino nell'anima di qualunque persona.

Descrizione caratteriale

Non dovresti sorprenderti così tanto, sai? È nell'umana natura creare dei mostri; e distruggere i propri creatori, è nella natura dei mostri.1

Dai modi apparentemente affabili, garbati e accomodanti, riesce a trarre in inganno praticamente chiunque, fingendosi innocua e bendisposta, per quanto pacata e distaccata. Questa è solo una finta, un palco sapientemente costruito da lei stessa per celare una persona vendicativa e amorale, anche se non del tutto priva di umanità o compassione, cosa che le viene utile quando il suo continuo recitare la mette in condizione di dover fingere tali emozioni.

Spietata e generalmente priva di rimorsi, solo qualche lievissimo e tenue attacco di coscienza che viene in circostanze molto sporadiche ed erratiche fa sospettare che — molto i profondità — la ragazza sia ancora spiritualmente viva e in grado di poter essere redenta. Ottenere ciò, tuttavia, comporterebbe una titanica dose di fatica.

Isabella ragiona in modo completamente disturbato e perverso, al punto che chiunque le legga nella mente rischia di rimanere infettato a sua volta dalla morbosa e imprevedibile follia di cui è afflitta. Ella sente, infatti, decine e decine di voci oscure nella sua mente, che le sussurrano ogni sorta di segreto in una lingua a lei del tutto incomprensibile. Se queste voci siano frutto della sua fantasia, vere e proprie voci donatele dalla sua dea, o una notevole estensione delle sue arti divinatorie, è cosa ancora da stabilire.

Curiosità

Segni particolari

  • Il suo colore preferito è il viola. Ha persino dello strano smalto viola che si mette sulle unghie.
  • Il suo arricciare le labbra in determinate situazioni può sembrare un tic nervoso, ma in realtà è una cosa da lei fatta appositamente per far scoprire agli altri una falsa debolezza.
  • È molto vendicativa. Sebbene non lo dia a vedere, può covare rancore in eterno e rilasciarlo a piccolissime dosi.
  • È ossessionata dal sangue e dai sacrifici. Ha un pugnale che ha immolato 159 vittime alla Dea, e Isabella è ansiosa di raggiungere quota 160.
  • Isabella si fa chiamare "Lucita" perchè trova deliziosamente ironico che un nome che evochi nell'immaginario collettivo la luce venga usato da una sacerdotessa dell'oscurità.2

Non tutti sanno che:

  • È un membro di spicco della chiesa di Shar di tutta la Costa della Spada, e hanno sentito parlare di lei persino nella città meridionale di Calimport.
  • È la Madre Notturna della città di Neverwinter.
  • Lavora spesso in compagnia di Zarbax e Naz'Jatar, ordendo le congiure più diaboliche.
  • La sua spalla preferita resta sempre Naz'Jatar. Non si fida di lui, ma ne rispetta le abilità e la dedizione alla Dea.
  • Ella e Naz'Jatar, sono gli autori del massacro del tempio di Beregost.
  • Ha aiutato un baelnorn.
  • Ha sferrato in numerose occasioni duri colpi alla chiesa di Selûne.
  • Possiede un mazzafrusto donatole da Shar in persona, capace di paralizzare i nemici al solo tocco.
  • Assieme a Zarbax ha sparso per la città di Baldur's Gate un'epidemia che ha causato migliaia di morti.
  • Ha una malsana e folle sete di sangue umano, come dimostra il fatto che abbia commissionato a un orda di umanoidi mostruosi il saccheggio del villaggio di Nashkel perchè "odiava i sorrisi ebeti e cretini sul volto di quei vermi di abitanti".

Storia

Gli inizi

Isabella nacque in un'agiata e ricca famiglia di nobili dell'Amn, quella dei de Leyva y Castillon, circondata dal lusso e dall'agiatezza. Suo padre, Hernan de Leyva, era un ricco commerciante di metalli estratti dalle sue terre, mentre sua madre, Isabella de Castillon, era una strega e seguace di Waukeen. Sua nonna materna, Costanza de Castillon, era una attempata sacerdotessa di Selûne che passò i suoi ultimi anni cercando di insegnare alla piccola Isabella i dogmi della sua dea. Non poteva certo immaginare che, così facendo, avrebbe soltanto contribuito alla caduta della nipote.

Quando la ragazza aveva sedici anni, la carrozza su cui Isabella e i suoi genitori si trovavano viene attaccata da dei banditi durante un viaggio d'affari ad Athkatla. La scorta venne trucidata e Isabella fuggì dal carro, terrorizzata e disperata. Inseguita dai banditi in una notte senza luna, rivolge una semplice preghiera di protezione a qualunque divinità volesse udire la sua supplica. In questo modo, Isabella riuscì inspiegabilmente a lanciare un incantesimo di santuario su di sé e riuscì quindi ad eludere i banditi che, stanchi di cercarla inutilmente, si dileguarono con il bottino. Tornando nella carrozza, Isabella non potè fare altro che vedere il corpo sgozzato del padre e il corpo brutalizzato e anch'esso sgozzato della madre. Questo fatto segnò un punto di svolta nella sua storia, causando inevitabilmente il suo sprofondare verso il male.

In seguito alla tragedia la gestione del patrimonio della sua famiglia passò allo zio paterno Diego, che iniziò a scialacquare i soldi ereditati in donne e gioco d'azzardo. Isabella — furente per quanto accaduto ai suoi genitori e irata nei confronti dello zio — una notte prese un cavallo e galoppò senza meta per i boschi delle sue terre. Fu qui che si imbattè in una caverna buia da cui si sentiva stranamente attratta. Entrando nella grotta oscura, incontrò una donna sulla trentina inoltrata: i suoi capelli erano neri e lisci come la seta, i suoi occhi viola e dall'aspetto spento, la sua pelle pallida. Indossava vesti monacali nere come la tenebra e bordate di porpora scuro. Fu questa donna che avrebbe definitivamente fatto abbracciare il male a Isabella.

L'apprendistato

Torna da me la prossima notte; Isabella. Altrimenti ti ucciderò. Ricordati: non puoi sfuggire a me e alla Dea della Notte più di quanto tu possa sfuggire alla tua stessa ombra.3

Aloise, la Signora Oscura di Waterdeep, si trovava nell'Amn per contattare i suoi parigrado della cellula Amniana. Fu qui che Shar in persona la informò di quanto accaduto a Isabella e le diede l'ordine di portarla sotto la sua fidata ala protettrice. Aloise si giurò di fare di Isabella una sacerdotessa di Shar e, grazie ad un misto di intimidazione, astuzia, e carisma diabolico, persuase Isabella a tornare da lei ogni notte per farsi istruire sui dogmi della dea. Isabella seppe che la divinità che ascoltò le sue suppliche in quella lontana notte altri non fu che Shar; apprese anche che quest'ultima, al contrario di Selûne, non disdegnava affatto vendetta, odio, rabbia o rancore: piuttosto, tali sentimenti erano da sviluppare e nutrire con cura. Sotto Aloise, il cuore di Isabella si fece sempre più scuro, fino al giorno in cui sancì definitivamente la sua fedeltà a Shar sacrificando ad essa un neonato procurato dalla sua mentore. Nel frattempo, la vita privata di Isabella era composta unicamente da screzi con lo zio. Fu proprio in seguito a l'ultimo di essi che lo zio di Isabella la mandò al tempio di Waukeen di Athkatla per studiare come sua sacerdotessa. Capendo che avrebbe potuto godere di un ottima copertura, Aloise spronò Isabella a calarsi nella parte della Waukeenita assetata di denaro. Gli anni trascorsi dentro il tempio di Waukeen passarono in fretta e, vuoi per via dell'abilità di Isabella di ingannare, aumentata ulteriormente dai poteri concessigli dalla sua dea, vuoi per il fatto che giustificava le sue visite alla sua mentore come "trattative commerciali" e vuoi perchè pregava sempre la sua vera dea Shar da sola, nessuno dei chierici di Waukeen sospettò mai nulla. Quando Isabella finì l'apprendistato come sacerdotessa di Waukeen, si diresse nella caverna della sua mentore un ultima volta. Ma, anzichè trovare la sua insegnante e tutrice, vide solo un biglietto lasciato per terra.

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Ci incontreremo ancora, forse. Che Shar ti guidi, Isabella.

Aloise

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Tornata nella sua tenuta, Isabella uccise sia suo zio che l'amante di quest'ultimo avvelenando lo stufato; nascose poi la fiala vuota di veleno nella camera della cuoca, così da far ricadere la colpa del fatto su di lei. I suoi parenti materni presero possesso delle sue terre, ma questo a lei non interessava. Mentre pregava la sua dea nel buio della sua stanza, durante l'ultima nottata passata nelle sue terre, Shar in persona la contattò.

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Recati a Baldur's Gate, nel cuore delle fogne. Li troverai la Madre Notturna. Obbedisci ai suoi ordini come obbediresti ai miei. Prima, tuttavia, assapora la vendetta.

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Sentendo questi ordini, Isabella si accinse a vendicarsi sui banditi che le uccisero i genitori, assassinando sempre prima i loro famigliari per massimizzare il dolore. Ucciso anche l'ultimo carnefice, Isabella si diresse verso la città di Baldur's Gate.

Il periodo a Baldur's Gate

Soffoca nelle tenebre, Baldur's Gate. Soffoca e muori.4

Arrivata a Baldur's Gate, Isabella prese subito contatto con il nucleo di quella città, mettendosi alle dipendenze della Madre Oscura. Qui iniziò ben presto ad assumere un ruolo attivo nella gestione della chiesa. Si occupò di fare entrare nel nucleo di Baldur's Gate elementi come Naz'Jatar — che da quel momento in avanti sarebbe diventato una specie di spalla per lei — e Sharsha, una giovane guerriera, assegnata da Alsazra a Isabella dimodochè la istruisse per diventare campionessa di Shar.

Continuando a scalare lentamente i gradini della chiesa di Shar di Baldur's Gate, Isabella incontrò il mago Leonard, che assieme a lei pianificò e scatenò una terribile epidemia su Baldur's Gate. La malattia eliminò una buona parte della popolazione della città e fu un vero e proprio trionfo per la chiesa di Shar. Inviata dalla sacerdotessa capo a cercare una cura per l'epidemia col solo scopo di conquistarsi la fiducia della città, Isabella perse metà del volto in seguito ad un incontro con una nube di gas acido corrosivo. La vista del suo volto devastato dall'acido fu un brutto colpo per Isabella, che comprese finalmente di essere solo un mostro sotto mentite spoglie: un'illuminazione che avrebbe presto iniziato a sgretolare la sua già fragile sanità mentale. Tornata in superficie con la cura, Isabella si conquistò rapidamente la fiducia dei suoi compagni d'arme: Tymmorn Mantricker, Grugh Grughenork, ed Helyza Grimms, assieme al rispetto di tutta la cittadinanza. In seguito, Isabella sfruttò tutto ciò a suo vantaggio, per mascherare le sue attività illecite dietro una facciata di rispettabilità. Omicidi, sacrifici, e quant'altro, per portare avanti la causa della sua chiesa.

Adesso, Isabella, puoi davvero comprendere i più alti misteri della Dea.5

In questo periodo, le sue relazioni con la sua superiora Alsazra raggiunsero uno stallo: se prima era amichevole e quasi materna nei suoi confronti, adesso assunse un atteggiamento distaccato e quasi di scherno continuo: una sacerdotessa di Shar deve essere costantemente messa alla prova e Isabella non faceva eccezione. La sua discesa nella follia proseguì quindi imperterrita, fino alla perdita totale della sua sanità mentale. Priva di raziocinio e di equilibrio, la sua follia le permise una più alta comprensione dei misteri di Shar, ma la costrinse anche ad una lunga pausa in cerca di autocontrollo. Sarebbe uscita da qesta ricerca interiore ancora più forte di prima: Faerûn avrebbe presto temuto la stretta della Dea della Notte.

Aggiornamenti

  • Ha salvato la città di Baldur's Gate dall'epidemia, divenendone eroina.
  • Ha eliminato un nido di vampiri nelle cripte di Baldur's Gate.
  • Ha salvato la città di Triel da un attacco di Talossiti che la volevano distruggere. Non l'ha fatto per motivi nobili o altruistici, bensì per il puro piacere di dare una lezione ai Talossiti che "agivano di notte senza il consenso della Dea".
  • Ha salvato per la seconda volta Baldur's Gate da un invasione di non-morti, sebbene in segreto abbia fatto il possibile per far subire più perdite possibili alla città.
  • Ha ucciso il potente grande dragone nero Shankaloth con un'implosione, provocando lo sgomento generale dei suoi compagni presenti.
  • Per ben due volte si è confrontata con il non-morto Durlag, uscendone vittoriosa sempre grazie alle sue devastanti implosioni.
  • Assieme a Grotebrom Goldeneye, Lorn Teannard, Klankar Headbuster e Harbromm Elvandauril ha sconfitto il possente dracolich Halatahlaer, nel cuore del castello Lancia di Drago (Dragonspear).
  • È responsabile della distruzione del potentissimo demilich Kangaxx assieme a Zarbax, Sem Ghostdagger, Hrist e Alethra Zorastyl

Dicono di lei

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Isabella? Isabella è come una gatta. Apparentemente innocua e graziosa…ma con artigli affilati ben nascosti e sempre pronti a colpire. E questi artigli non causano esattamente graffietti, a differenza di quelli dei gatti…

Sarsha, campionessa di Shar

Ahrr, gran bella ragazza. Potrei farci un pensierino se fosse più bassa e più grassa. Non dovrebbe preoccuparsi tanto di quella sua faccia mezza devastata, però. Ogni cicatrice è un impresa, e ti rende molto più attraente!

Klankar Headbuster

Strana ragazza.. A volte lucida, a volte completamente dissennata. Credo abbia qualche problema, e spero un giorno di poterla aiutare, sempre che non sia semplicemente io troppo sciocca per comprenderla come dovrei.

Credo sia una nobile, o qualcosa del genere. Ho avuto a che fare con lei in qualche occasione, ma nulla di più. Si tirava dietro un'Aurilita, mi sembra, ma ora non la vedo più. Meglio così, io odio gli Auriliti.

Ella è la Notte che non termina mai.

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Bibliografia
1. Tratto dalla pagina Isabella de Leyva y Castillon su web.archive.org, archiviato da "LdF Wiki (it.ldf.wikia.com)" in data 14 Agosto 2012 - vedi la pagina.

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