L'effetto della mostruosa visione fu indescrivibile, perché fin dall'inizio capimmo che ci trovavamo in presenza di una terribile violazione delle leggi naturali conosciute. […]
Anche le fotografie rendono solo in parte l'idea della sua estrema bizzarria, interminabile varietà, quasi soprannaturale solidità, e dell'esotismo ultraterreno da cui era caratterizzata. C'erano forme geometriche a cui Euclide non sarebbe riuscito a trovare un nome: coni troncati in mille modi astrusi, irregolari in altri mille, terrazze sproporzionate in modo oltraggioso, fusti che offrivano improvvisamente svasature semi-sferiche, colonne spezzate e misteriosamente raggruppate, follie che ripetevano in modo assurdo il modello a cinque punte o a cinque scanalature. Avvicinandoci […] individuammo i ponti tubolari di pietra che collegavano a varie altezze le strutture disposte in modo assurdo. Non sembravano esserci strade normali e l'unica apertura si trovava oltre un chilometro e mezzo sulla sinistra, indubbiamente dove il fiume aveva attraversato la città verso le montagne. […] Quando il sole incontrava un'ostruzione più consistente, che gettava il paesaggio nell'ombra almeno temporaneamente, l'effetto diventava minaccioso in un modo che non posso sperare di descrivere. Persino il suono del vento fra le montagne - un ululato quasi musicale che soffiava tra i passi più alti, e a stento ci raggiungeva - prendeva una nota sinistra, di spiccata malvagità. […]
Le stanze in cui entrammo erano di tutte le forme e proporzioni immaginabili: dalla stella a cinque punte, al triangolo, a cubi perfetti. Posso affermare con una certa sicurezza che la superficie del pavimento misurava in genere una decina di metri, mentre l'altezza delle camere si aggirava intorno ai sette. Esistevano, comunque, appartamenti più spaziosi. […] La ciclopica grandezza e il gigantismo di tutto ciò che ci circondava diventarono opprimenti; c'era qualcosa di indefinibile ma di profondamente inumano nei contorni, nelle dimensioni, nelle proporzioni, nelle decorazioni e in tutti i particolari di quegli edifici maledettamente antichi. Da ciò che i bassorilievi ci svelarono capimmo che la città era vecchia milioni di anni. […]
La sommità degli edifici, che nella città intorno a noi era ridotta a rovine informi da milioni d'anni a causa delle intemperie, era rappresentata con estrema precisione nei bassorilievi: si vedevano masse di guglie aghiformi, delicati ornamenti ai vertici dei coni e delle piramidi, strati di sottili dischi scanalati che sormontavano gli edifici cilindrici. Era esattamente ciò che avevamo visto nel mostruoso miraggio proiettato dalla città morta, e che ci era apparso mentre volavamo sulle imperscrutabili montagne della follia avvicinandoci all'accampamento del povero Lake; eppure, strutture del genere erano scomparse da migliaia o decine di migliaia d'anni!1
Città aboleth
Le città aboleth sono luoghi davvero alieni e terrificanti, che emanano una sensazione primordiale e offensiva a chi sia abituato a strutture con margini regolari, linee dritte e colori sommessi. Le città aboleth sono costruite completamente sott'acqua e, dato che l'acqua aiuta a sostenere gli edifici, le torri e le spire possono essere di dimensioni molto maggiori di quanto potrebbero in superficie. Queste torri presentano numerose gallerie e aperture che permettono all'acqua di scorrere loro intorno e attraverso per impedirne il crollo. Le città aboleth possono levarsi dal fondo del mare per volontà dei sovrani che le amministrano; ciò avviene tramite l'uso di potenti incantesimi o di oggetti magici. Le città fluttuano così sul fondo dei mari o salgono in superficie per galleggiare come orribili isole.
Gli edifici di una città aboleth sono fatti di pietra, costruiti con l'aiuto di incantesimi come scolpire la pietra anche se a volte vengono eretti invece da forze lavoro abili e ben dirette. Gli edifici aboleth possono essere composti di forme inquietanti e curve che sembrano fuse o incancrenite; alternativamente, sembrano spire svettanti e sottili con molteplici scanalature ritorte e spuntoni affilati. Nell'insieme, una città aboleth sembra il guscio scartato di un immenso mollusco preistorico abbandonato sul fondo dell'oceano. Come specificato in altra sede, gli aboleth decorano i loro edifici con abbellimenti intesi a onorare o a evocare i ricordi degli Orrori Ancestrali; inutile dirlo, queste decorazioni non fanno che aumentare il senso di disagio provocato da una città aboleth.
Gli inquietanti e alieni stili architettonici riscontrati in una città aboleth sono di solito influenze dirette copiate dai ricordi dell'impero primordiale ma — nel caso delle città più grandi e remote — questi edifici possono addirittura incorporare strutture originali che sono sopravvissute attraverso le ere e risalgono a quell'epoca antica. Questi edifici possiedono immenso valore storico ed il loro danneggiamento costituisce la più grande offesa possibile nei confronti degli aboleth.
Ogni aboleth vive di solito in un edificio molto più grande delle sue necessità, perché i livelli inferiori sono riservati agli schiavi.
I capi di una città aboleth sono sempre sapienti aboleth. Piccole città possono avere un solo capo, mentre nelle città più grandi diversi sapienti aboleth possono collaborare costituendo un consiglio.
Tane aboleth
Le città aboleth sono collocate principalmente in profondi mari sotterranei e vie d'acqua sepolte diversi chilometri sotto la superficie del mondo, ma non tutti gli aboleth vivono in queste infami città inabissate. Un numero relativamente grande di essi può essere incontrato in prossimità della superficie: di solito, si tratta di schiavisti, esuli o nomadi.
- Gli schiavisti vivono in regioni molto trafficate da membri di razze facilmente assoggettabili (come gli umanoidi, in particolare i giganti); questi aboleth vivono in piccoli laghi o fiumi vicini a rotte commerciali sotterranee. Una volta che uno schiavista ha raccolto la sua quota di schiavi (di solito una dozzina), li riporta nella propria patria prima di tornare a procurarsene altri.
- Gli esuli sono quegli aboleth che sono stati obbligati a fuggire dalle città più profonde a causa della loro fede religiosa o filosofica. Sono solitamente alla ricerca di altri della loro specie con simili mentalità, con i quali formare piccole comunità isolate. Rientra in questa categoria la maggior parte degli aboleth che rispettano Ghaunadaur e molti di quelli che seguono Demogorgon, Dagon o Juiblex al di fuori dell'Abisso.
- Gli aboleth più comunemente incontrati vicino alla superficie sono tuttavia i membri nomadi della razza. Questi aboleth sono rimasti disillusi dalla vita nelle loro città inabissate, provano curiosità nei confronti del mondo di superficie o sono troppo egoisti per rimanere una piccola parte di un insieme più grande. Questi aboleth si ritengono capi e divinità, e viaggiano in superficie per stabilire culti di umanoidi assoggettati che li venerino e soddisfino le loro necessità. Mantengono il comune disprezzo degli aboleth per il divino ma mancano del desiderio di perseguire l'eredità della loro razza.Gli aboleth sono immortali, dopotutto: forse questi nomadi ritengono che gli obiettivi della loro città nativa non saranno realizzati per ancora molti millenni e decidono di prendersi qualche secolo di riposo per rilassarsi vicini alla superficie.
Qualsiasi sia la ragione per trasferirsi vicino al mondo di superficie, gli aboleth costruiscono tane simili a quelle dei loro fratelli che abitano più in profondità. La tana di un aboleth presenta sempre un passaggio subacqueo che si collega infine a un ampio mare sotterraneo che ospita una città aboleth. Gli aboleth che vivono in laghi o fiumi non collegati in questo modo dispongono sempre di un metodo magico di viaggio, come il teletrasporto o il camminare nelle ombre, che utilizzano per recarsi nei profondi mari sotterranei e per ritornare da lì.
Gli aboleth preferiscono rintanarsi in caverne naturali, anche se a volte cercano rovine parzialmente allagate. La tana personale di un aboleth è totalmente sott'acqua, con forse una piccola spiaggia o sporgenza che si staglia su di una porzione della superficie dell'acqua. La rotta che collega la tana principale alla superficie o a rotte commerciali sotterranee più battute è un labirinto di camere e stanze, allagato e popolato da schiere di schiavi assoggettati. Questi servitori devono visitare l'aboleth almeno una volta al giorno per far rinvigorire il loro assoggettamento, ma solo gli schiavi preferiti della creatura vengono tenuti nelle vicinanze e trasformati dalla sua nube di muco. A meno che i servitori non siano particolarmente capaci nella costruzione di trappole, le tane degli aboleth sono prive di simili pericoli. La principale eccezione, ovviamente, è costituita dalle illusioni che ogni aboleth utilizza per proteggere la sua tana personale.
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