Kraken

Kraken

Kraken - autore ignoto

Introduzione

E che non si oda grido di gioia, e che con speranza non guardi più al cielo l'uomo, e maledetto sia questo giorno da noi, pronti a evocare… Il Kraken!1

Essi governano i reami più potenti, fosse oceaniche prive di luce con pressione schiacciante dove il sole non arriva mai, mari irraggiungibili che si agitano con furia, profondità frastagliate sotto nere scogliere a picco. La loro casa è aliena, elementare e spietata. E qui essi sono i padroni. Crudeli geni dotati di grande forza, essi attendono nell'oscurità, tessendo le loro trame, considerando lentamente il loro prossimo abominio, la loro prossima mossa in un infinito gioco malvagio di immensa complessità. Non semplicemente bruti mastodontici e privi di mente né cattedrali di carne propense alla furia, ma sadici, torturatori e terrori indicibili, mastodonti pensanti di odio calcolante. Esistono tanti luoghi dove il mare tocca la terra e il cielo quanti sono quelli che i kraken — i signori nascosti degli oceani — potrebbero raggiungere con i loro crudeli tentacoli per affliggere le vite degli uomini. [1]

La conoscenza dei kraken

La seguente tabella mostra i risultati di una prova di conoscenza bardica o di una prova di Conoscenze (arcane) relative ai kraken. Ogni marinaio, proprietario di una taverna in una città portuale o studioso del mare potrebbe conoscere varie parti delle seguenti informazioni. Tuttavia, poiché ogni mozzo e ubriacone della banchina intreccia racconti di mostri marini, le verità sui kraken sono spesso alterate dalle invenzioni di gente disinformata, superstiziosa o dalla fervida immaginazione. Per questo, alcune delle informazioni fornite da una DC bassa (15 o meno) sono palesemente false. Tuttavia, risultati DC più alti (20 o più) contraddicono tali storie con fatti concreti. [1]

DC Risultato
10 I kraken sono rozzi calamari giganteschi che depredano navi e comunità costiere in cerca di cibo e ricchezza, che essi collezionano in grandi palazzi corallini situati nelle acque profonde.
15 I kaken possono agguantare i marinai dal ponte della loro nave con due enormi tentacoli dotati di barbigli. Una nave potrebbe tenere lontano l'attacco di un kraken trasportando dietro di sé cinque corpi morti e un forziere di rame.
20 I kraken sono solitari con un incredibile senso della propria importanza e un'intelligenza dura e crudele. Essi possono anche dominare gli animali autoctoni e spesso spingono al proprio servizio le creature sottomarine intelligenti.
25 I kraken possono sparare nubi di torbido inchiostro nero e sfrecciare attraverso l'acqua con velocità quasi ineguagliata. Le loro profonde tane sotto le onde spesso ospitano enormi caverne piene d'aria per tenere e far accoppiare generazioni disperate di schiavi ma raramente qualche sostanziosa ricchezza materiale.
30 I kraken possiedono l'abilità di controllare il tempo meteorologico ed i venti. Persistono voci di isole e porti dove l'intera popolazione venera un singolo kraken. Le genti di questi luoghi fanno sacrifici viventi al kraken ed agiscono come i suoi occhi ed orecchie sulla terra.

Storia dei kraken

All'interno delle profondità di immensi abissi acquatici giacciono i marcescenti domini senza luce degli spietati ed elusivi kraken. Solo l'avventato o il pazzo tentano di apprendere di più su questi terribili leviatani, dato che il semplice pettegolezzo su di un kraken basta a far tornare sui propri passi un'imbarcazione da pesca o a costringere un capitano a tirare frettolosamente in secca la sua nave. Coloro che apprendono di più sui kraken parlano di comunità insulari sparse o di remoti villaggi costieri che venerano questi orrori tentacolati, supplicandoli perfino con offerte di schiavi per prevenire la loro furia. Tuttavia i più terribili resoconti si presentano solo occasionalmente — di fatto molto raramente — quando qualche folle fuggitivo emerge da decenni passati nell'oscurità per raccontare di prigioni piene d'aria in lontane profondità senza speranza. Questi fuggiaschi non vivono mai a lungo nella luce. [1]

Alcuni sussurrano che malvagie divinità fecero i kraken così che le creature terrestri non avrebbero mai osato allontanarsi troppo dalle loro case. Altri sostengono — soprattutto contro coloro che assumono il contrario - che furono gli aboleth a creare i kraken. In ogni caso, le conoscenze che conducono a tali congetture sono scarse, poiché i kraken non condividono nulla, tanto meno i loro segreti. La maggior parte dei profani accetta che ci siano profondità dove l'oceano è più nero e il mare più elementale, e che i kraken siano inizialmente emersi da queste fosse di fluidi primordiali e tenebre infinite. [1]

I kraken stessi credono di provenire dalla bocca del Grande Inosservato, un kraken di dimensioni impossibili che dorme all'interno del più profondo abisso oceanico e i cui enormi tentacoli si introducono attraverso le profondità di un intero mondo. Solo reclamando come propri tutti gli oceani e schiavizzando ogni altra razza legata al mare i kraken potrebbero far risalire il Grande Inosservato, permettendogli di inondare il mondo ed ottenendo il dominio su ogni cosa. Sebbene i kraken non venerino il Grande Inosservato come un dio, esso viene considerato come un antenato comune ed è spesso proclamato che si tratti del figlio prediletto di Panzuriel, o anche della guardia del suo arto reciso. [1]

Fisiologia dei kraken

Essenzialmente enormi calamari intelligenti, i kraken non smettono mai di crescere. Il kraken medio misura circa 100 piedi (30,48 metri) di lunghezza. Tuttavia, la quasi-immortalità di queste creature porta a racconti di bestie enormi in modo sbalorditivo, che i marinai scambiano per piccole isole. [1]

I kraken tipici possiedono una testa peculiare, una simmetria bilaterale e tentacoli con ventose ed uncini. sei dei tentacoli della bestia si allungano soltanto per 30 piedi (9,144 metri), mentre i due restanti, coperti da crudeli barbigli, si agitano a quasi 60 piedi (18,288 metri) di lunghezza. Un enorme becco, ricurvo e in grado di fare a pezzi le balene, si nasconde nel punto dove i tentacoli incontrano la testa rigonfia della creatura. [1]

I kraken hanno occhi enormi, che conferiscono loro una vista formidabile e l'abilità di cacciare nella totale oscurità. La maggior parte dei kraken trascorre la propria vita ad incredibile profondità negli oceani, ma alcuni fanno la loro tana vicino alle terre degli uomini dove ci sono abbondanti scorte di cibo e schiavi. Voraci carnivori, i kraken necessitano di immensi territori in cui nutrirsi: la più grande balena costituisce poco più di un discreto pasto per un kraken. [1]

Nonostante le loro dimensioni formidabili, i kraken non vedono le loro stesse forme come sacre, e le alterano volontariamente se ritengono che ciò conferirà loro dei vantaggi in qualche modo, che si tratti di un incremento di potere o semplicemente di sembianze più minacciose2. [1]

I kraken depongono uova cilindriche e membranose, ma esse non vengono viste di frequente. Infatti, sembra che i kraken si accoppino solo una volta al secolo in un rituale a loro noto come l'Odiosa Compulsione, durante il quale i mari si agitano come se fossero in balia di qualche tempesta spaventosa. [1]

Psicologia e società dei kraken

L'Odiosa Compulsione

Solitari — principalmente a causa delle loro menti malvagie ed egoiste e dei loro enormi appetiti — i kraken reclamano territori che si estendono per centinaia di miglia. Tuttavia solo all'incirca una volta ogni secolo i kraken si riuniscono istintivamente insieme in profonde fosse oceaniche per accoppiarsi. Questo rituale empatico e carnale è aberrante per le menti fredde e calcolatrici dei kraken ed essi perciò lo chiamano "Odiosa Compulsione" o "Impulso Detestabile". I kraken si riuniscono da enormi aree dell'oceano, impauriti dal pericolo che fare ciò rappresenta, ma incapaci di controllare i loro impulsi libidinosi. I maschi frequentemente vengono lacerati e fatti a pezzi dalle meno numerose femmine, spinte dal loro folle desiderio di essere fertilizzate; ciò annerisce il mare con il sangue dei kraken e fa sì che parti di teste ed arti vengano spinte a riva dalla spuma oleosa; questa nera carne in decomposizione ha un odore tremendo ed è evitata dagli animali viventi. Nella loro pazzia alimentata dall'impulso sessuale, i kraken creano involontariamente tempeste devastanti3, che portano a gorghi orribilmente grandi ed onde, che possono infuriare per mesi o anche anni. L'Odiosa Compulsione continua fino a che tutte le femmine convenute non sono state ingravidate, un atto che costringe un maschio a lottare per la vita nella stretta della sua compagna, una battaglia lasciva che può durare per mesi. Temendo simili eventualità, alcuni kraken hanno rischiato le misure più estreme — incluse l'auto-chirurgia e la non-morte — per evitare questi impulsi generativi. [1]

Dopo l'accoppiamento, grandi uova nere presto riempiono le profonde fosse oceaniche. I giovani kraken nascono dopo un decennio e — per fortuna — durante questo tempo, anche le madri di covata che sorvegliano la loro prole perdono molte delle loro uova a causa di arditi predatori. Occasionalmente — e per ragioni che neppure i kraken riescono a capire — alcune madri di covata divorano la loro intera nidiata, un atto che conduce sempre il kraken alla perdita della sanità mentale. Un kraken pazzo per questa ragione è davvero un terribile nemico poiché la sua disastrosa psicosi minaccia ogni cosa che viva dentro o vicino al mare. Alcuni suggeriscono che questa follia sia connessa con il dio pazzo Tharizdun, come parte di qualche imperscrutabile trama da lui tessuta dalla sua prigione. [1]

Rapporti fra kraken

Tutti i kraken si considerano creature divine, nonché i legittimi governanti delle profondità. Per questo, essi non possono concepire un mare privo della loro presenza. Così, non corrono mai consapevolmente un rischio fisico e pianificano sempre un centinaio di astute vie di fuga. I kraken possiedono crudeli intelligenze calcolatrici e le usano per muovere gli eventi a loro proprio vantaggio. Di fatto immortali, i kraken tramano pazientemente attraverso i secoli per escogitare elaborati piani di fuga, ordire terribili piani e allevare leali servitori in profonde tane invisibili sotto le onde. Anche se quasi tutti i kraken mantengono schiavi o adoratori creduloni, quelli più anziani spesso manipolano i più giovani della loro razza, sacrificandoli a nemici o spingendoli a compiere imprese pericolose. La diffusione di simili inganni fa sì che i kraken evitino saggiamente gli altri della loro razza e li considerino con costante sospetto. [1]

I kraken e gli schiavi

Molti kraken — ma non tutti — mantengono tane in profonde caverne sotto le onde. Questi covi spesso servono come poco più che luoghi in cui i kraken possono nascondere se stessi e gli utili tesori che possono collezionare. Per i kraken, i principali fra oggetti di valore tanto utili sono gli schiavi; per questo, la tana di un kraken può contenere molte stanze non impermeabili riempite d'aria. Egoisti al massimo grado, i kraken non si degnano di sporcarsi i tentacoli con semplici faccende domestiche. Se i suoi desideri comprendono l'intaglio della sua tana per venire incontro ai suoi capricci o lo spiare creature terrestri, gli schiavi di un kraken lo servono per paura, sapendo che fuggire significa soltanto una morte schiacciante miglia al di sotto della superficie. Indipendentemente dai loro usi, per i kraken, le parole "schiavo" e "pasto" spesso si dimostrano intercambiabili. [1]

Quei kraken veramente devoti all'allevamento degli schiavi possono ospitare intere società degradate all'interno delle loro tane, dal momento che generazioni di schiavi sono nate, hanno servito e sono morte, non venendo mai a conoscenza di un mondo di luce ed aria aperta. Anche se liberati, raramente tali schiavi prosperano se portati in superficie, poiché tutto ciò che le loro menti conoscono sono gli orrori della venerazione di un dio vivente ed i suoi disgustosi esperimenti. Questo equivale a non dire nulla degli sfregi, degli innesti e delle altre manipolazioni che i kraken infliggono regolarmente ai loro servitori perché servano meglio i loro bisogni. [1]

I kraken e le altre creature marine

Oltre che con gli schiavi, i kraken spesso mantengono relazioni con gruppi di altre creature malvagie che dimorano sott'acqua. Anche se simili associazioni sono raramente paritarie, creature come sahuagin, scrag e streghe del mare spesso venerano i kraken o pagano loro un tributo in cambio di aiuto o protezione. Ad un kraken, tali accordi servono soltanto come preliminari al reclamo di un'intera tribù, società o razza come sua schiava. [1]

I kraken e gli aboleth

Fra le molte razze sottomarine con cui i kraken intrattengono rapporti, quella degli aboleth ha un particolare rilievo: entrambe queste specie, infatti, possiedono grandi poteri e sono praticamente immuni alla morte naturale. Sia i kraken che gli aboleth, inoltre, si circondano spesso di schiavi e si considerano superiori ad ogni altro essere che viva sotto le onde. Per questa ragione, sembra piuttosto improbabile che molti aboleth — per esempio una loro città — possano essere fatti schiavi da un kraken, specie se si tratta di aboleth anziani e potenti. [3]

Una tale considerazione, tuttavia, vale anche a parti invertite: gli aboleth offrono a questi feroci e potenti signori degli abissi una misura di rispetto simile a quella tributata agli stessi Orrori Ancestrali: la volontà dei kraken, infatti, è sufficientemente salda da renderli notevolmente resistenti all'assoggettamento e queste creature sono abbastanza forti da stritolare un aboleth in pochi secondi. Una città aboleth potrebbe cercare di farsi amico un kraken con offerte di alleanza (forse un commercio di schiavi e tesori in cambio di difesa e aiuto) e gli concede ampio spazio; ciononostante, è raro che gli aboleth cerchino di forzare queste potenti bestie: un kraken fuggito dall'assoggettamento è una potenza che pochi aboleth desiderano incontrare. [2]

Il culto del kraken: la covata del Venerabile K'thurall

Per secoli, la gente della remota isola di S. Telers ha mantenuto un mortale segreto. La loro religione, esteriormente nulla più di una pittoresca tradizione isolana incentrata sulla venerazione degli spiriti del mare, di fatto riverisce l'abominazione generata dalle profondità nota come il Venerabile K'thurall. [1]

Essendo vissuto sotto l'isola per innumerevoli ere, il Venerabile K'thurall reclama S. Telers ed i mari circostanti come suo dominio personale. Nei secoli, da quando dei veneratori sono giunti sulla sua isola, K'thurall ha presentato se stesso come la loro divinità patrona, nonché come l'unica sorgente della sua prosperità o del suo annichilimento. Timoroso e riverente verso il suo dio terreno, il popolo di S. Telers serve il kraken con devozione — sussurrando frequenti preghiere e decorando le strutture con con innumerevoli forme ittiche — terrorizzato dalla sua rabbia e dalle tempeste e siccità che esso manda. [1]

Il Venerabile K'thurall impone due obblighi ai suoi cultisti: sacrificio e servizio. Il sacrificio a K'thurall è condotto in una cerimonia annuale nota come "L'Uomo che Annega" (The Drowning Man). In questo rituale, una dozzina di uomini e donne viene imprigionata nel ventre di una gigantesca gabbia di vimini di forma umana, poi lentamente abbassata lungo una grande scogliera nota ai locali come "Il Tormento della Salvezza" (The Despair of Salvation). K'thurall accetta le vittime che affogano e banchetta non soltanto con la loro carne ma anche con la loro stessa anima, aspetto del rito che lo ha da lungo tempo trasformato in un divoratore di anime4. Egli rinuncia a divorare alcuni degli annegati, trasformandoli invece in non-morti affogati5, che egli poi manda ad attaccare navi perché gli vengano portate nuove vittime. [1]

Anche con un'offerta annuale, la cerimonia dell'Uomo che Annega minaccia di esaurire la popolazione adulta di S. Telers. Per questo, molti dei cultisti del Venerabile K'thurall viaggiano fino a terre lontane, descrivendo la loro casa sia come un'isola paradisiaca che come uno stato schiavizzato ed oppresso che necessita di un salvatore; il tutto nella speranza di attirare vittime per l'Uomo che Annega. [1]

Per il loro servizio a vita, il Venerabile K'thurall benedice i suoi seguaci più devoti con il suo tocco: un "dono" che, secondo i suoi cultisti, porta "più vicino al mare" ma di fatto inizia la trasformazione in uno schiavo del profondo6. Gli anziani dell'isola esibiscono i più ovvi cambiamenti, dato che sono afflitti da enormi occhi bulbosi, arti simili a tentacoli, respiro ansante ed innumerevoli ascessi privi di pelle — segni del tocco delle potenti braccia dotate di ventose di K'thurall.Una volta che questi cultisti completano la loro apoteosi in esseri più simili a kraken che ad umanoidi, il Venerabile K'thurall accetta il loro balzo dal Tormento della Salvezza. subito dopo il compimento di questo ultimo passo, il Venerabile K'thurall accoglie i suoi figli illusi nei ranghi di una generazione aberrante di cultisti che egli segrega al di sotto dell'isola in un'infernale e tentacolare parodia della vita in superficie. [1]

Collegamenti esterni: L'isola

Il seguente video fa parte di una lunga serie di creepypasta e storie horror creata dallo youtuber Mortebianca. In esso non compaiono i kraken; il tema trattato, tuttavia, è quello di un'isola sperduta ove si venerano i cosiddetti "Antichi Dei" (un riferimento ai Grandi Antichi di Howard Phillips Lovecraft). Questa religione corrompe le menti e i corpi degli abitanti dell'isola, fornendo quindi interessanti spunti e parallelismi con quanto descritto a proposito del Venerabile K'thurall. [3]

Tanto il video che segue quanto la precedente descrizione del culto del Venerabile K'thurall con ogni probabilità rimandano al racconto Il Richiamo di Cthulhu scritto da Lovecraft nel 1926. [3]



L'Isola © Mortebianca e www.youtube.com.

Religione dei kraken

La stragrande maggioranza dei kraken venera il misterioso dio marino Panzuriel. I pochi kraken che non venerano questa divinità spesso si volgono a Tharizdun, di solito dopo aver assistito ad una madre di covata che consuma la sua prole [1]. Secondo alcune storie, infine, alcuni kraken venerano l'antico Signore dei Demoni Dagon [4].

Dagon

Panzuriel

Tharizdun

Combattere i kraken

I kraken possiedono uno sbalorditivo senso di autoconservazione e, se ogni vittoria sembra improbabile, la ritirata rimane sempre un'opzione. Facilmente inasprito ed in possesso di una lunga memoria, un kraken sconfitto può progettare la sua vendetta per decenni, infliggendo una brutale punizione a nemici che hanno da lungo tempo dimenticato le proprie vittorie. [1]

Osservare il Clima

I kraken usano le loro abilità magiche controllare il tempo e controllare i venti per portare a sé i nemici o per affondare i vascelli senza neppure emergere dall'acqua. Nonostante questi poteri, molti kraken assaporano la possibilità di frantumare personalmente gli alberi delle navi ed annegare le creature più deboli. Molti marinai sanno giustamente temere le burrasche che sembrano arrivare dal nulla, poiché potrebbero rivelarsi l'opera di un kraken. [1]

Il Terribile Abbraccio

Un kraken possiede un mostruoso modificatore di lotta corpo a corpo: come minimo +44. Il suo attacco di costrizione arreca automaticamente danno ogni round, sfinendo anche il nemico più potente e rivelandosi spesso impossibile da spezzare. Con un modificatore tanto significativo, un kraken può scegliere di prendere una penalità di -20 sul suo tiro di lotta per usare solo un tentacolo e mantenere la sua capacità di fare attacchi e minacciare un'area. Con un semplice secondo tiro di lotta contrario, un kraken può muoversi con la sua vittima, trascinandola sott'acqua verso una terribile fine gorgogliante. Per questo, oggetti magici come elmi dell'azione subacquea o pozioni del respirare acqua potrebbero aiutare coloro che combattono i kraken a restare vivi per un po'. Tuttavia, solo tesori come una cappa dell'imbroglione, un mantello della forma eterea, un anello di libertà di movimento o un'armatura con la capacità speciale "scivolare" possono salvare la vita di un cacciatore di kraken. [1]

Attacchi con Tentacolo

Quando si fronteggia un kraken, separare i tentacoli della creatura si è dimostrato il modo più efficace per evitare di restare avvinghiati. I tentacoli di un kraken possono essere specificamente puntati con dei tentativi per separarli. Gli attacchi sui tentacoli, tuttavia, arrecano meno danno al kraken nel suo insieme. Pertanto, coloro che combattono i kraken dovrebbero agire con cautela quando fanno questi attacchi mirati. [1]

Dipendenza dall’Acqua

I kraken sono più sicuri e letali all'interno delle distese marine rispetto a qualsiasi altro luogo. Se essi vengono in qualche modo rimossi da un tale ambiente, costituiscono una minaccia molto meno significativa. Se un kraken può essere attirato in un porto o in un altra insenatura costiera, incantesimi come controllare acqua, i vari incantesimi parete ed usi creativi di trasmutare roccia in fango o muovere terra potrebbero intrappolare la creatura nella baia. Ancora più efficacemente, se queste trappole eliminano l'acqua, lasciando il kraken spiaggiato, la mostruosità non potrà respirare e soffocherà rapidamente. I kraken sono molto ben consapevoli della loro dipendenza dall'acqua, tuttavia, e ciò fa sì che tali trappole abbiano successo solo con incredibile difficoltà. [1]

Profanatori Difensivi

In accordo con il loro estremo senso di auto-preservazione, spesso i kraken si proteggono con strati di magie difensive. al livello più fondamentale, questo significa fare uso della loro capacità magica resistere all'energia (di solito lanciata per resistere all'elettricità). I kraken con degli schiavi potrebbero anche avere incantatori che lancino incantesimi duraturi come armatura del mago, protezione dalle frecce o proteggere altri. I kraken più contorti ed ambiziosi potrebbero anche cercare creature capaci di dare loro innesti o cercare modi di adottare una varietà di forme imparate. [1]

Servi e Adoratori

Comunemente incontrati da soli, i kraken di solito prediligono la solitudine in modo da cacciare o attaccare obbiettivi scelti. Nonostante queste tendenze, i kraken hanno regolarmente accesso a una moltitudine di alleati, che questi servitori siano adoratori delusi, schiavi, alleati mostruosi o creature marine controllate attraverso l'uso della capacità magica dominare animali. Coloro che cacciano un kraken dovrebbero rimanere eccezionalmente diffidenti perché ogni animale o persona potrebbe segretamente essere un servitore del kraken. [1]

Ritirata e Vendetta

I kraken usano a piacimento la loro capacità di getto per fuggire a grande velocità, coprendo tali riturate con nubi di inchiostro. Una volta fuori dal pericolo diretto, invariabilmente il kraken inizia a complottare la sua vendetta, facendo affidamento sui suoi servitori per estendere la sua portata molto oltre il mare. Tuttavia, anche con armate di servi a loro disposizione, i kraken preferiscono porre fine da soli a questi debiti pendenti. Per questo, i servitori di un kraken spesso attirano semplicemente la preda all'interno della portata, lasciando che il loro padrone ottenga con comodità la sua vendetta. [1]

Collegamenti esterni

Il richiamo del kraken

I kraken sono apparsi per la prima volta in "Dungeons & Dragons" come parte del Manuale dei Mostri 2 del 1983 di Gary Gygax, e sono rimasti una parte del gioco da allora. tuttavia, essi vantano una storia molto più profonda delle loro apparizioni nei bestiari di D&D. [1]

Per secoli, i kraken si sono appostati come leggendari terrori del mare. Erik Pontoppidan, un vescovo norvegese, descrisse per primo un kraken nella sua Storia Naturale della Norvegia (1752), annotandolo come un'"isola fluttuante" del diametro di circa 2,5 km (1,5 miglia). Anche conosciuto come "krabben", "sciucrak" o "hafgufe", i racconti di numerose culture descrivono creature simili ai kraken. Questi racconti hanno anche fornito l'ispirazione per la poesia "Il Kraken", di Alfred Lord Tennyson: [1]

"Sotto i tuoni della profondità superiore,
Lontano, lontano nel mare terribile,
Il suo antico, inviolato sonno senza sogni,
Il Kraken dorme: la più tenue luce solare fugge…
"

In anni più recenti, il romanzo dello scrittore britannico John Wyndham intitolato "Fuori dalle Profondità" (Out of the Deeps) o "Il Risveglio del Kraken" (The Kraken Wakes) presenta una trama molto ingannevole sotto le onde (per quanto essa sia sprovvista di veri kraken se non nel titolo). In questo racconto, un'invulnerabile intelligenza sottomarina terrorizza le rotte delle navi, lasciando vuoti isole e porti, e alla fine scioglie le calotte polari, inondando la terra. [1]

Per importanti incontri con i kraken in D&D, si veda "Gli Orzaioli" (The Styes) in Dungeon Magazine 121 o si affrontino profondità aliene ne "I Cercatori della Forgia d'Argento" (The Seekers of the Silver Forge) in Dungeon Magazine 125. [1]

Il kraken nella cultura popolare

Il calamaro gigante (Architeuthis)

Il calamaro colossale (Mesonychoteuthis hamiltoni)


Bibliografia
1. Richard Pett, The Ecology of the Kraken in Dragon Magazine #334, TSR, Agosto 2005, pp. 60-65.
2. Baker, Rich, J. Jacobs, S. Winter, Signori della Follia: Il Libro delle Aberrazioni, Wizards of the Coast & Hasbro, 2005-04
3. Contributi (non ufficiali ma verosimili) da parte dello staff di Planescape.it
4. James Jacobs, Dagon, Prince of the Darkened Depths in Dragon Magazine #349, TSR, Novembre 2005

(IMPORTANTE! POLICY: Gran parte del testo è liberamente tratto e in parte adattato dalle fonti citate e comunque dalle pubblicazioni Dungeons & Dragons della TSR e della Wizards of the Coast, nonchè dalle traduzioni ufficiali della 25 Edition, oltre ad altre fonti come le pubblicazioni della PAIZO Publishing per Pathfinder, che mantengono i diritti, intellettuali e non, sull'ambientazione e i suoi elementi. Allo stesso modo tutte le immagini sono coperte da copyright e vengono presentate senza alcuno scopo di lucro, corredate di autore e proprietario, e pertanto non sono riproducibili o utilizzabili in nessun ambito commerciale.)

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