Odino

Odino

La sofferenza è un ottimo metodo per raggiungere la conoscenza, ma da sola non basta. L'astuzia spesso è la migliore arma di cui disponiamo.1

Scheda: Odino


- Titolo: no

- Epiteti: Padre di Tutto

- Livello di Potenza: ?

- Simbolo: Un singolo occhio azzurro

- Piano di residenza: Ysgard, Ysgard, Asgard

- Genere: Maschio

- Allineamento: Caotico Buono

- Area di influenza: no

- Adoratori: no

- Allineamento dei chierici: NB, CB, CN

- Domini: Bene, Conoscenza, Caos, Misticismo, Guerra, Ysgard

- Mantelli: {$mantelli}

- Pantheon: Norreno

- Divinità alleate: no

- Divinità nemiche: no

- Arma preferita: Lancia corta


Descrizione, ruolo ed epiteti

Odino, capo degli Aesir, è anche il padre di molti di loro. Viene rappresentato come un viandande con uno scuro capello a tesa larga che getta un'ombra scura sul suo volto. I suoi epiteti sono molti, e rispecchiano le sue caratteristiche e le sue maggiori imprese. Viene chiamato Padre di Tutto, Padre degli Assassinati, Dio dei Prigionieri e delle Carogne, l'Altissimo, l'Ingannatore, Padre della Vittoria, Colui che Porta il Bastone della Magia, il Distruttore, l'Orbo.

Caratteristiche, storia e consuetudini

Di allineamento caotico buono - anche se la parte buona spesso viene meno - il Padre di Tutto incarna i valori della gente norrena, E’ selvaggio e saggio allo stesso tempo, diretto e delicato quando gli va. Ricompensa il potere con il potere, e sono poche le cose che lo fanno adirare: aiutare un gigante, perdere una battaglia o infrangere la legge dell’ospitalità.

L'aspetto della saggezza, in particolare, si riflette bene nel culto a lui dedicato: i seguaci dell'Orbo, infatti, cercano constantemente nuove conoscenze per avvantaggiarsi sui suoi nemici e il culto di Odino premia astute strategie e argute soluzioni dei problemi. I suoi sacerdoti sono la cosa più simile a un mago vero e proprio che la maggior parte dei villaggi ysgardiani riesce ad accettare, e preferiscono definire il proprio ruolo utilizzando la parola ysgardiana "gothar" (singolare "gothi") piuttosto che "chierici".

Tuttavia, proprio in merito al sapere da lui detenuto, Odino cela un oscuro segreto: egli è morto. Secondo alcuni, l'Altissimo si è impiccato ai rami di Yggdrasil, l'albero del mondo, mentre per altri egli appese sè stesso su Yggdrasil, per nove giorni, trafitto dalla sua stessa lancia. Tutti concordano sul fatto che le sofferenze provate gli valsero la conoscenza di incantesimi mai conosciuti da uomo o donna mortali e la comprensione assoluta sulla vita e sulla morte. La fede degli altri poteri del pantheon nell’infallibilità di Odino lo riportò indietro dal Libro dei Morti. Più o meno. La riconquistata vita del Padre della Vittoria, tuttavia, non è destinata a durare per sempre: egli è condannato a venir sconfitto da Fenrir, figlio di Loki, nel giorno del Ragnarok.

Ora dispensa saggezza dal suo trono Hlidskialf (che è pattugliato da un Delegato ed una massa di supplicanti), e raggiunge i luoghi che richiedono la sua attenzione a dorso del suo cavallo a otto zampe, Sleipnir. Qualcuno dice che il cavallo ha otto zampe perché è il numero di gambe che ha una cassa da morto (quando portata da quattro necrofori): in tal caso Odino cavalca realmente una bara in battaglia!

Regno

Odino controlla tre sale ad Asgard. La prima è Valaskialf, dalla quale comanda. La seconda è Gladsheim, la sala comune degli Aesir, dove essi si incontrano per giurare fedeltà o bere idromele con il loro leader. La terza è Valhalla, dove i più possenti guerrieri norreni vengono trasformati in einheriar. Durante il giorno il luogo è deserto, poiché gli einheriar sono all’esterno ad affinare le proprie capacità combattive. Ma la notte, Valhalla si riempie con il chiasso dissoluto dei supplicanti, che si riuniscono per celebrare i trionfi del giorno.

Relazioni

Odino non si associa molto con gli altri pantheon, ad eccezione di due: agisce come pacificatore e sobillatore tra i Celti e gli Olimpi. Da un lato offre parole di conforto e riappacificazione, dall’altro invia Loki a seminare zizzania. In tal modo, Odino sta lentamente aumentando l’influenza del suo pantheon, ma sta giocando un gioco pericoloso.

Servitori e tramiti

I più famosi tramiti del Padre di Tutto sono i due corvi Hugin e Munin (Pensiero e Memoria). I corvi si possono teletrasportare ovunque entro i confini di Ysgard, ove agiscono come gli occhi di Odino, e sono completamente immuni a qualsiasi tipo di controllo magico. Qualsiasi sgherro che tenta di far loro del male incorre direttamente nell’ira di Odino.

L’eroe Sigmund serve di propria volontà il capo del pantheon. E’ colui che pattuglia Hlidskialf e, in cambio, Odino lo lascia sedere sul suo Trono-Che-Tutto-Vede. Solo sua moglie, Frigga, può fare altrettanto.


Bibliografia

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