Benvenuti sui Piani della Legge

Benvenuti sui Piani della Legge

A qualcuno piace caldo; a qualcuno piace freddo.
A me?
A me piace legale.
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Acheronte, Arcadia, Baator, Mechanus, il Monte Celestia - molti storditi hanno quest'idea che i piani della legge siano posti rigidi, pieni di schizzati fanatici e pomposi superfusti che blaterano di conversione, sia essa buona o cattiva. Beh, lascia stare i superfusti e dimentica gli schizzati. Perché?
Primo, la cantata è sbagliata. Secondo, etichettare i nativi è un modo veloce per finire nel libro dei morti. Il fatto che siano legali non implica che ogni idiota possa insultarli.

Davanti alla porta della Legge c'è un guardiano. Un uomo di campagna si presenta a lui e lo prega di farlo entrare. Ma il guardiano non può lasciarlo passare. Ha qualche speranza di poter entrare più tardi? "Può darsi" risponde il guardiano. L'uomo cerca di spiare attraverso la porta aperta: non gli è stato forse insegnato che la Legge è accessibile a tutti? "Non tentare di entrare senza il mio permesso" dice il guardiano, "io sono molto potente, eppure non sono che l'ultimo dei guardiani. Di sala in sala, di porta in porta, ogni guardiano è più potente del precedente." Con il consenso del guardiano, l'uomo si siede accanto alla porta e lì aspetta. Per giorni. E anni. Dà fondo a tutto quello che ha portato con sé, sperando di corrompere il guardiano. Questi, però, non cessa di ripetergli: "Accetto ciò che mi dai solo perché tu non creda di avere trascurato qualche possibilità." Per anni, l'uomo non fa che studiare il guardiano, impara a conoscere persino le pulci annegate nel suo bavero di pelliccia. E, tornato fanciullo a causa della vecchiaia, prega persino le pulci di aiutarlo a convincere il guardiano a lasciarlo passare. La sua vista si è indebolita, ma egli distingue sempre, nel buio, il chiarore soprannaturale che emana dalla porta della Legge. E ora, prima di morire, concentra tutte le esperienze fatte in una sola domanda, facendo al guardiano di chinarsi. Il guardiano brontola: "Sei insaziabile! Che cosa vuoi sapere?". Il vecchio risponde: "Ogni uomo aspira a conoscere la Legge. Come mai, allora, in tutti questi anni, nessuno, all'infuori di me, ha mai chiesto di entrare?". Il suo udito è debole, perciò il guardiano deve gridargli all'orecchio: "Tu solo avresti potuto essere ammesso! A nessun altro è consentito varcare questa porta: questa porta era destinata solo a te. E adesso, te la chiuderò".

Questa storia è stata narrata in un romanzo intitolato "Il Processo". Qualcuno ha detto che la sua logica è la logica di un sogno. Di un incubo.2

La maggior parte delle testepelate si immagina Mechanus quando pensa ai Piani della Legge. Certo, l'Universo a Orologeria è il Piano dell'Ordine Ultimo, ma uno stordito deve rendersi conto del fatto che ci sono effettvamente cinque piani che si fondano su dettami legali. E non dimenticarlo mai: due di loro non sono esattamente dalla parte del bene e della luce.
Baator e Acheronte sono due dei peggiori posti che si possano trovare nel multiverso, nessuno escluso.
Alcuni duri pensano che l'Abisso sia il proprio incubo peggiore, ma sbagliano. Nell'Abisso, i tanar'ri si limitano a scalpare le zolle; a Baator, i baatezu confonderanno loro il cervello per un bel pò, prima di scalparle. Acheronte non è meglio. Là, la terra stessa può fregare uno stordito. Dai un'occhiata agli sfregi che segnano la superficie dei cubi di ferro che fluttuano nel vuoto del piano. Guardali scontrarsi di volta in volta - e dopo immaginati che cosa succede ad un corpo rimasto lì durante la collisione.

D'altra parte, Arcadia e il Monte Celestia rientrano abbastanza bene nell'immagine del Bene. Certo, alcuni vegliardi non saranno d'accordo con questo punto di vista, sottolineerano che le forze del Bene spesso funzionano "occhio per occhio". Dei due, il Monte è quello più vicino a ciò che la gente pensa sia il Puro Bene (anche se chi ha sentito sulla sua schiena la furia di un arconte non lo considera tanto puro).
Arcadia è conosciuta come la terra del Perfetto Bene, e i suoi abitanti sono perfino più rozzi per quanto riguarda il trattamento dei caotici e dei malvagi. Le milizie non tollerano i criminali con la gentilezza che potrebbero avere, che so, ad Ysgard. Per gli Arcadiani, preservare la legge è importante come (se non di più di) diffondere il bene.
Comunque, sta di fatto che ad Arcadia e nel Monte Celestia è più difficile, rispetto agli altri tre piani, finire nel libro dei morti per futili motivi… ovviamente, se uno stordito non riesce a mantenere la bocca chiusa, gliela tapperanno permanentemente con la medesima rapidità.

E poi c'è Mechanus, il piano del supremo, perfetto ordine - a parte le volte in cui non sembra così tanto preciso. Il piano degli ingranaggi ha un ordine, certo, ma la sua configurazione non è quasi mai ovvia alle menti che siano meno acute di quelle di un dio. Per dire la verità, neanche la maggior parte degli déi riesce a capire a cosa servano gli ingranaggi. In aggiunta, ci sono strane creature che vivono sui macchinari, abbastanza bizzarre e brutali da dar da pensare ad ogni rosso.

I piani della legge non sono più gentili di quello del caos. Potrebbero essere più civilizzati (almeno agli occhi dei primevi), ma sono minacciosi esattamente come l'Abisso. Basti pensare alle mostruosità che accadranno a chi si lascierà fregare dal sorriso educato di un baatezu. Solo perché un immondo non ti ammazza a vista, non vuol dire che il suo cuore non sia colmo di nero orrore. Un visitatore nei piani della legge deve incedere attentamente dovunque egli sia - alcune creature legali buone hanno problemi di attitudine più grandi di quelli dei tanar'ri.


Bibliografia
1. Colin McComb, Advanced Dungeons & Dragons 2nd ed. Planescape – Planes of Law: A Player’s Guide to Law, TSR, 1995-01 (cod. 2607)

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