Ratri

Ratri

Scheda: Ratri


- Titolo: Regina della Notte

- Epiteti: no

- Livello di Potenza: ?

- Simbolo: Sagoma di donna

- Piano di residenza: Grigie Distese. Niflheim, Oscurità della Notte

- Genere: Femmina

- Allineamento: Caotico Neutrale

- Area di influenza: no

- Adoratori: no

- Allineamento dei chierici: N, CN, CB, CM

- Domini: Caos, Fato, Grigie Distese, Inganno, Ombre, Viaggio

- Mantelli: {$mantelli}

- Pantheon: Vedico

- Divinità alleate: no

- Divinità nemiche: no

- Arma preferita: no


Ratri non è un tipico potere della notte – è mutevole e caotica (non è ben chiaro, dunque, cosa diavolo ci faccia il suo reame nelle Grigie Distese). Solo perché crede nell’oscurità non significa che non sia in grado di apprezzare la luce, e solo perché qualche ladro la venera, non vuol dire che lo facciano tutti. A Ratri, in realtà, non interessa l’identità dei suoi fedeli, ma piuttosto cosa essi fanno nell’oscurità. Se un babbo la offende, ella lo illumina con un’aura di luce fino a che non viene fatto fuori (o non fa ammenda).

Ratri è una buona amica di Ushas (il potere dell’alba) e Savitri (il potere del giorno); si dice che i tre dei abbiano costruito le ore della vita. Ratri mantiene anche relazioni cordiali con Shar e Mask, due divinità Faeruniane che abitano le Grigie Distese, ma non intende allearsi con loro. Si dice che Mask sia interessato ai suoi poteri, e ciò la spinge a tenerlo a distanza.

Sfortunatamente, Ratri non va d’accordo con Surya – lui è il dio della luce, lei il potere della notte. “Che i due non si incontrino mai”, così recita il poeta, e nessuno sa, in effetti, cosa i due dei pensino l’uno dell’altra. Visto che le loro aree di influenza sono l’una opposta all’altra, un mortale può solo dedurre che i due poteri abbiano una qualche sorta di rivalità.

Il reami di Ratri è uno dei luoghi più sicuri dalla risucchiante influenza delle Grigie Distese, ma è praticamente impossibile da trovare. La dea sposta la propria dimora per le Distese e la tiene nascosta dai poteri malvagi che la userebbero per le proprie nefande macchinazioni. Persino i supplicanti fanno fatica a trovare il reame, benché siano più fortunati di molti altri: il reame stesso, infatti, agisce come un magnete per i loro spiriti e li attira alla corte della dea (a meno che non vengano fatti a pezzi prima da qualche immondo della Guerra del Sangue).


Bibliografia

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