Nathrae - La Grande Caccia

Nathrae - La Grande Caccia

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Sensazione registrata da nathrae, in concessione al Sensorium Pubblico della Società delle Sensazioni.


E' buio, ma i tuoi occhi vedono perfettamente tutto quello che è attorno a te. Stalagmiti, il balugino di alcuni cristalli sulla volta rocciosa, e le tracce di una creatura, nella polvere fina davanti ai tuoi stivali. Piedi piccoli, avvolti da strati di cuoio sapientemente lavorato, che non producono che un lieve fruscio, mentre i passi si susseguono veloci.
Dai solo qualche occhiata fugace attorno a te, conosci questi luoghi e non presti troppa attenzione. Le tracce conducono più lontano. Compaiono licheni alle pareti di roccia naturale accanto a te, mentre continui la caccia, la tua mano delicata e scura sull'elsa della spada.
Ora la vegetazione si fa più ricca, funghi e getti di felci, rigogliose, finché la luminosità non si fa lievemente più chiara. Nel cielo notturno brilla la luna, tanto luminosa da creare un alone argentato attorno all'imboccatura della caverna. La polvere dell'aere luccica come mithril; senti il tuo cuore come cantare nel petto, commosso dall'emozione.

Poi, rapida, una sagoma oscura il raggio di luce. Seguita da un'altra, e un'altra ancora.

Ti lanci all'inseguimento, presa da un impulso sconosciuto che senti nascere da dentro, dolce e caldo. Le figure corrono davanti a te, agili come cerve, bianche chiome lucenti che risplendono quasi di luce propria e pelle d'ebano.
Mentre corri ti spogli dell'armatura, del manto, dei fini stivali di pelle, e ti lanci, spada lunga alla mano, seguendole nella loro nuda corsa nella foresta. Siete sulle tracce di qualcosa - eccolo: si è fermato, e si volta per affrontarvi spalancando le enormi braccia ursine, lo sguardo quasi umano deformato dall'ira della battaglia che finalmente si decide ad affrontare.

La prima elfa si avvicina per colpirlo con movenze feline, incurante della mancanza di protezioni e sferra il primo colpo. La bestia cerca di afferrarla quando la seconda elfa lo ferisce lievemente al fianco opposto. Anche l'altra le segue e tu ti unisci a loro con gioia, sapendo perfettamente cosa fare. La battaglia acquisisce un ritmo proprio, si trasforma in una danza dalle movenze rapide e leggere, le ballerine che cercano di evitare gli artigli della bestia, portandosi al contempo vicino per colpirlo con le loro lame affilate.
La luce lunare si staglia nitida nella radura, creando giochi di chiari e scuri sulle lame, pelle e chiome, mentre il ritmo della danza delle cacciatrici cresce e quello dell'uomo-orso cala, spossato dall'assalto.

Grazia e bruta forza si sono scontrate stanotte al chiaro di luna, e quando la bestia ormai giace al suolo, gocce di rosso sangue sul bianco e sul nero, senti che quella calda sensazione non ti lascerà mai più.

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