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Appena posi le mani sulla Pietra Sensoriale, subito ti ritrovi in un campo di battaglia. Urla e ruggiti mostruosi assalgono le tue orecchie sensibili, l’acre odore del sudore e del sangue misto alle manifestazioni della magia offensiva, la vista delle masse di demoni e diavoli che si danno battaglia in quello che è il cortile interno del Tempio Infranto di Sigil. Tu ed altri mortali vi fate largo in quel teatro dell’orrore, ospiti indesiderati laddove immondi frenetici e bramosi di sangue si scannano tra loro senza requie in un’orgia di violenza e massacro indicibile. Sei nauseata e inorridita dallo scempio che si sta compiendo attorno al tuo corpo, i tuoi sensi sono tesissimi e pronti a captare ogni minaccia nell’intento di sopravvivere e portare a termine la missione. Le probabilità di successo sono scarse, combatti e guarisci le ferite dei tuoi compagni che soffrono assieme a te, il dolore e lo sconforto vi assale quando alcuni gruppi di immondi notano la vostra presenza e vi caricano in massa. Tutto accade così in fretta che nemmeno ti rendi conto, ti sposti continuamente per sfuggire agli artigli e alle magie oscure di quegli esseri, mentre ti adoperi per sostenere i compagni con la fede, in quel marasma di pura follia. Inciampi e cadi sulle mattonelle intrise di sangue scuro, velenoso e puzzolente, annaspi in quella melma e rigetti per l’orrore che ti tocca provare. Ti rialzi appena in tempo per evitare un colpo che avrebbe potuto staccarti la testa di netto, sferrato da un grosso Glabrezu che ti costringe alla fuga, corri a perdifiato verso il punto designato per la missione. Mancano pochi passi, il tuo corpo ansima sempre più provato per la corsa, arranchi mentre mormori preghiere che sosterranno te stessa e gli altri che ti accompagnano, ormai soli contro tutti in quell’inferno di sangue che state vivendo. La Guerra Sanguinosa è giunta fino a lì e state facendo l’impossibile per fermarla.
Appena raggiunto il cortile interno, risali nell’edificio principale mentre la battaglia continua a infuriare sotto di te. La vista dell’enorme Albero Bois Verdurous ti concede qualche attimo di ristoro mentre apprezzi la sua opulenta bellezza incontaminata, un baluardo di vita che si erge in un mare di sangue. Osservi dalle balconate mentre rifiati, i tuoi compagni si organizzano per la missione e pregano per la salvezza. Vedi i loro volti stanchi, alcuni disperati ed altri decisi nelle loro convinzioni. L’odore del sangue è ovunque, addosso a te e a loro, ti riempie le narici del suo dolciastro sentore, ti tremano le mani al pensiero di quel che sta per accadere. All’improvviso, cori di battaglia angelici esplodono come un tuono, mentre alzi lo sguardo al cielo plumbeo della Gabbia e vedi arrivare in volo decine e decine di Celestiali di ogni tipo, alleati che finalmente scendono in campo per darvi man forte. La visione ti riempie il cuore di speranza e le lacrime calde solcano il tuo viso per l’emozione mentre ali scintillanti si contrappongono all’oscurità. Ora sei certa che la missione potrebbe davvero aver successo, per la salvezza della Gabbia invasa dagli eserciti di immondi usurpatori. Ma il tuo obiettivo non è solo assistere al rituale del chierico di Aoskar, il quale cercherà di riportare alla vita il suo Dio bandito ed assassinato da Colei che domina l’Anello. Percepisci un tuo vecchio nemico, la sua presenza è tutta attorno a te, lo senti chiaramente grazie ai sensi, il suo odore è sempre più intenso e se chiudi gli occhi puoi vedere i suoi riflessi nel tuo pensiero, occhi terribili che ti perseguitano negli incubi da tempo ormai. Uno sguardo e un sorriso maligno che minacciano ciò che ami oltre che te stessa. Sei lì anche per questo, mettere fine a questo incubo una volta per tutte, sfidandolo assieme agli altri che ti accompagnano. Ed esso arriva, in orario perfetto come solo la Vera Morte sa fare, ammantato di ali nere che lo avvolgono e lo celano. Ali che si spalancano mentre ride follemente, sfidando te e i tuoi compagni in difesa del rituale. Porta con sé i suoi sgherri ma non ci fai caso, il tuo sguardo è puntato esclusivamente su quegli occhi demoniaci che ti deridono, ti catturano come un magnete e al tempo stesso ti intimoriscono, vorresti sfuggirli ma non puoi, qualcosa ti lega a loro. Subito lo assalgono in massa, molti cercano la stessa vendetta che guida il tuo cuore, altri combattono per la sopravvivenza mentre tu preghi e ti fai forza per la salvezza di tutti. Il potere divino ti ammanta di luce, opposta all’oscurità del tuo nemico come il sole contro le tenebre, è una battaglia decisiva che determinerà le sorti di tutto. I tuoi compagni si battono come poeti guerrieri, sfidando apertamente il pericolo e cantando i loro inni battaglieri contro chi osa minacciarli. Segui lo scontro da vicino, ti sembra di assistere a una folle danza contro il tempo, dove tutti ballano sinuosi l’uno nelle braccia di altri, amici e nemici in una sala da ballo dal pavimento tappezzato di sangue. Tutto sembra fermarsi come per magia, mentre senti un improvviso dolore al fianco. Abbassi lentamente lo sguardo e vedi la lunga spada del tuo compagno di danza che lacera le carni del tuo fianco, presa com’eri dal pregare e curare i compagni non ti sei resa conto di essere stata facile bersaglio. Alzi nuovamente lo sguardo e in un istante incroci il suo, terribile e maligno, mentre sfila lentamente la lama dal tuo corpo ferito. Per un istante, siete come due ballerini uniti dallo stesso passo di danza, mentre tu allunghi la mano per aggrapparti e lui si tira indietro per liberare il suo strumento di morte, in un terribile cache. Senti il tuo stesso sangue caldo che ti cola lungo la coscia, la ferita non è letale ma ti sfianca, fortunatamente i poteri curativi di altri sacerdoti ti salvano dal dissanguamento. Senti il dolore svanire in breve tempo ma la sensazione sgradevole è ancora presente nel tuo cervello, ti guardi le mani lerce di sangue caldo e lo lecchi via, assaporandolo e gustandolo sulla punta della lingua. Il potere divino ti rende aggressiva, il sapore del tuo stesso sangue ti inebria, l’istinto non ti abbandona mentre lo scontro è ormai giunto al culmine. Vedi il nemico cadere abbattuto dalle lame degli eroi che quel giorno hanno dato tutto per la salvezza di Sigil, mentre orde di immondi combattono contro i celestiali tutto attorno a voi in una scena che pare un dipinto vivente di quelle magnifiche cattedrali di religioni antiche e moderne.
Ma all’improvviso, tutto pare nuovamente fermarsi come per incanto.
Ti guardi attorno e ti sembra tutto così strano, la tua mente non riesce a comprendere cosa sta realmente accadendo, pare che il tempo sia stato istantaneamente fermato, pietrificato, catturato come l’immagine che un pittore riporta sulla tela. I demoni che stavano per aggredirvi vi guardano con occhi sconvolti, come se una presenza persino più terribile di loro stessi li schiacciasse all’improvviso, la stessa presenza che terrorizza tutti, compresi i tuoi compagni. Qualcosa di immensamente potente si sta lentamente calando su di voi come una cortina nebbiosa, come se nuvole cariche di pioggia celassero allo sguardo il cielo luminoso ed estivo di un Primario. Sudi freddo e non riesci quasi a muoverti mentre la scena riprende lentamente vita, per poi esplodere come un boato assordante in una manifestazione di potenza inimmaginabile. Ti chiedi se il rituale abbia avuto successo, se i sacerdoti siano davvero riusciti a riportare in vita Aoskar, l’antico Dio dei Portali sconfitto dalla Serenissima a cui state osando chiedere la salvezza di Sigil, temendo che essa l’abbia abbandonata alla mercé degli immondi. Poveri stolti. Molti alzano gli occhi al cielo mentre, senza alcun preavviso, quelle nubi cariche di pioggia si sfogano senza pietà sui corpi di coloro che hanno osato così tanto, sciogliendoli come neve al sole. In un battito di ciglia, l’aria si incendia e tutto attorno a te cambia colore, sostituendosi al rosso del sangue mortale o a quello scuro dei demoni. Nessuna preferenza viene fatta, la tempesta di lame annienta tutti coloro che hanno portato il caos nella Gabbia. Non puoi fare altro che tremare mentre cadi in ginocchio, certa che sarai cancellata assieme a tutti gli altri, il tuo corpo irrorato del sangue dei nemici che avevi attorno sino a poco prima. Non fai neppure in tempo a pensare alla tua vita, a ciò che ti lascerai dietro le spalle, a quello che hai fatto e che vorresti ancora fare nella tua giovane esistenza. Ti guardi le mani ancora intrise del tuo stesso sangue, mentre chiudi gli occhi in attesa che la pioggia di lame ti bagni e ti porti via, inesorabile ed implacabile portatrice di morte. Ma rapida tanto quanto è arrivata, la pioggia se ne va assieme alle nubi, riaprendo sopra di voi il cielo esattamente com’era un attimo prima, dandoti la sensazione che in realtà nulla sia accaduto, come in un sogno a occhi aperti. Il risveglio è una doccia fredda, ti guardi attorno incredula assieme ai tuoi compagni, vi accoglie un silenzio agghiacciante che vi raggela il cuore. Solo la morte è vostra compagna in quel luogo dove le Potenze vengono derise dagli Athar, cosa che ironicamente è successa ancora una volta coi seguaci di Aoskar, annientati assieme agli immondi. Un’ode ti si forma nella mente sconvolta, di fronte a tale manifestazione non puoi che inginocchiarti e dare sfogo al tuo animo poetico…
“Il Cielo ritorna a splendere sotto la Serenissima beltà, il cui nome invocato è spaventosa Opulenza e ineluttabile Conseguenza per chi osa cercare di offuscare la sua magnifica Creazione.”
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