Selynn - Sensi

Selynn - Sensi

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Olfatto

Appena varchi la soglia dell’enorme cancello che separa la Fonderia dal resto del Quartiere Basso subito i tuoi sensi vengono assaliti dalla maestosa presenza che aleggia in quella cittadella di mestieri. L’odore acre che già hai potuto sentire nei vicoli del quartiere non è altro che un leggero olezzo a confronto della pesante cappa grigio-nera che quasi ti soffoca, facendoti tossire violentemente in quanto non abituato al clima degli abitanti di questo paradiso di artigiani. Fatichi a guardarti attorno, mentre l’occhio lentamente si abitua a vedere attraverso quella cortina nebbiosa palpabile che si dipana tutta attorno a te. Inizi a muoverti sotto lo sguardo attento delle guardie e dei fabbri che stanno forgiando oggetti di variegata tipologia, metallici e non, mentre le tue narici si riempiono sempre più di quella pesante atmosfera che sa di zolfo misto a cenere, abituandosi man mano a catturare meglio le particelle di aria essenziali alla tua sopravvivenza. E lentamente inizi a distinguere altri odori attorno a te, quello bruciato del metallo incandescente che cola nei crogioli, l’odore pungente del metallo sfregato su altro metallo mentre i pesanti martelli danno al grezzo la forma desiderata sotto il giogo del braccio Godsman, l’acre sentore del sudore di quegli artigiani così concentrati che nulla pare distoglierli dal loro dovere. Infine giungi in un area di ristoro, dove le tue narici assaporano l’odore del cibo caldo appena preparato, un miscuglio di essenze che variano dall’acre sapore della carne cotta a quello delle spezie, le verdure stufate, i cibi planari dai molteplici sapori piccanti, salati, dolci e amari che ti invogliano a sederti a quel desco assieme ai lavoratori in cerca di ristoro dopo una lunga giornata di lavoro.

Udito

Osservi l’ingresso del Bottle e Jug, la locanda più conosciuta e malfamata dell’Alveare, mentre sali lentamente la scalinata schivando sgoggazzi chiassosi e prostitute che ti parlano con voce soave, invitandoti a provare chissà quali piaceri di cui vantano nelle loro innate abilità, ma il tuo obiettivo oggi è di sederti ad un tavolo e sorseggiare qualcosa dopo una dura giornata di lavoro. Non fai in tempo a toccare le maniglie del portone che l’intenso chiacchiericcio ti assale, preludio di ciò che si nasconde dietro il legno che divide l’ingresso della locanda con il triste paesaggio circostante. Apri le porte ed un attimo di silenzio si crea tutto attorno, mentre dozzine di paia di occhi ti osservano varcare la soglia, probabilmente poco abituate a vedere un aasimar quale tu sei entrare in un simile luogo di ristoro. Ma subito poi riprende il brusio delle voci, che ritorna ad essere in breve un chiacchiericcio continuo e dai toni variopinti, grasse risate unite al lamentio degli avventori che oggi occupano il desco di quella mensa. Ti siedi e ordini da bere, mentre ascolti alcuni discorsi delle persone a te più vicine; un tavolo dove un aitante tiefling richiama gli avventori al suo banco per giocare con delle carte, la sua vocina stridula è quasi insopportabile. Più in là un gruppo di suonatori fanno da sottofondo al ballo di una procace ragazza umana dal sorriso malizioso, che muove continuamente il suo corpo poco vestito di un abito pieno di campanellini tintinnanti i quali servono da richiamo per quegli avventori avvezzi a quel tipo di intrattenimento. Dopo alcuni minuti scoppia una rissa ad un tavolo distante, fai appena in tempo ad alzarti e correre verso l’uscita mentre senti il fruscio di alcune sedie che volano da una parte all’altra del locale sfiorandoti, lanciate da un Orco impazzito che ha appena perso una gara di braccio di ferro con un massiccio Bariaur. Scappi di corsa mentre il rumore aumenta violentemente infastidendo le tue orecchie, fra l’infrangersi di suppellettili e bottiglie di vetro, le urla degli avventori che incitano alla violenza ed il rumore di membra spezzate dalla furia di quegli sballati…

Tatto

Percepisci attorno a te l’aria calda e umida del luogo in cui ti trovi, mentre immergi il tuo corpo nell’acqua tiepida di quelle che conosci come terme, un luogo piacevole che ti rilassa e ristora dalle fatiche del giorno. La nebbiolina creata dal vapore acqueo è tangibile, la senti sulla pelle come la rugiada che si forma sull’erba dopo una notte di primavera, percepisci il contrasto fra il calore del tuo corpo immerso nell’acqua con la parte esposta all’aria densa, ti senti bene come se fossi nel caldo abbraccio nel ventre di una madre affettuosa prima di nascere. Qualcosa ti sfiora la pelle sulle spalle e sul collo, dapprima un tocco lieve e delicato, sussulti poi sentendo quelle dita affusolate che carezzano la tua pelle umida, i muscoli tesi per la stanchezza che abbisognano di un massaggio delicato che quelle mani gentili stanno per compiere. Ti rilassi rapidamente, lasciandoti toccare e assaporando la piacevole sensazione che elettrizza la tua pelle, facendo lentamente svanire ogni stanchezza dal tuo corpo provato. Poi ti sposti in un’altra vasca, dove l’acqua è fredda come la neve che cade a grandi fiocchi nelle terre circostanti la magnifica Glorium, mentre il tuo corpo ancora caldo trema violentemente di fronte al primo approccio in quel gelido ambiente. Il contrasto ti colpisce sulla pelle come una scarica a tratti dolorosa e piacevole, affievolita dal corpo di un’altra persona che ti stringe nel suo caldo abbraccio, anch’ella bisognosa come te di resistere alla morsa di quel gelido incontro. Lentamente ti abitui alla differenza termica, mentre le goccioline di vapore caldo si condensano attorno come per magia, trasformandosi in una pioggerella sottile che bagna le tue membra…

Vista

Varchi i confini di quel particolare mondo che riconosci come il Piano dell’Acqua, un luogo dove fantastiche creature marine e paesaggi stranissimi convivono in armonia in quel fluido denso che per loro è vita tanto quanto te, esploratore del Multiverso. Mentre nuoti ti guardi attorno e noti le creature del luogo, pesci e altri esseri che non potrebbero vivere al di fuori di quel paesaggio; alcuni sfuggono al tuo passaggio mentre altri ti circondano nuotando con te, spinti dalla curiosità. Puoi vedere su alcuni di loro la particolare pelle di variopinti colori che oscillano fra il verde e il blu del mare, a volte quasi trasparente tanto da permetterti di vedere i loro organi vitali, mentre nuotano sinuosi in cerchio grazie alle mani e piedi palmati che li rendono nuotatori impeccabili. Giungi attraverso un Portale che ti spinge verso una zona dove l’aria è respirabile, la favolosa Città delle Diecimila Perle, il regno dei Marid che impèrano in quello strano ambiente a te alieno. Ti accolgono con innumerevoli sguardi, alcuni curiosi, altri ostili, mentre una guida ti mostra le meraviglie di quella megalopoli marina. Gli edifici costruiti con marmo dal colore simile alla pelle di quelle creature, che varia dal bianco perla al verde alga, case e botteghe dalla forma schiacciata o allungata, mentre attorno a te gli abitanti ti camminano attorno indaffarati, il tutto illuminato da una tenue luce che dona un tocco di magia a quell’ambiente diafano. Infine giungi al Palazzo Reale dove ti viene vietato l’ingresso per motivi di sicurezza, ma ti basta ammirarne l’opulenta maestosità per renderti conto di quanto sia grande l’arte di quelle creature baciate dal mare. L’immenso edificio sovrasta tutti gli altri, alto e slanciato, con cupole trasparenti che riflettono la luce innaturale di quel luogo ameno, le piante marine che ne adornano i marmi pregiati, le pareti incrostate di innumerevoli gemme preziose che le colorano come l’arcobaleno dopo la pioggia; le guardie regali vestite di particolari e sontuosi abiti che mai avevi visto prima d’ora, armate di tridenti dorati ed affilati che impediscono l’accesso ai profani di quel grandioso tempio acquatico. L’immagine ti rimane impressa nella mente, ancor di più la curiosità di vedere cosa si nasconde oltre quelle immense arcate che celano l’interno del palazzo reale dei Marid…

Gusto

Ti viene offerto un bicchiere di una sostanza particolare, dall’odore pungente ed il colore scuro quasi quanto la pece, che a prima vista non dà l’impressione di essere gustoso e piacevole al palato. Ma quel mercante planare è sufficientemente abile nel suo mestiere da pelarti a puntino, e come un Sensista alle prime armi cadi in quella sottile trappola tesa con maestria. La bevanda ti viene esposta come un nettare divino, l’essenza dell’edera tagliente che infesta i vicoli dell’Alveare, che pochi nel Multiverso sono in grado di sopportare ed assaporare senza rimanerne scossi per l’intensa base venefica che nasconde nel cuore nero della pianta stessa. E tu ci caschi con tutte le scarpe, vieni sfidato dal mercante come un vero Sensista capace di reggere qualsiasi nettare, anzi ti invoglia ad assaggiarlo deridendone il veleno che sicuramente avrebbe un cattivo influsso sul tuo organismo. Ansioso di assaporare il gusto di quel vino con tutti i suoi rischi, posi le labbra sul calice di vetro mentre quel mercante ti sorride ampiamente, già il forte sapore ti penetra le narici ancor prima che il nettare scuro sfiori la pelle delle tue labbra. Chiudi gli occhi e allarghi la tua percezione, mentre il fluido denso ti passa sopra le labbra infuocandole e tocca la lingua, assalendola come se fosse punta da mille aghi da quanto è sgradevole il sapore al primo contatto. La tua bocca si riempie rapidamente di quella sensazione intensa ed amarognola, ti ricorda vagamente il sangue misto alla linfa vitale delle piante che hai assaggiato come verdura, con un contorno particolare che ti fa venire senso. Rabbrividisci a quell’assalto che pervade i tuoi sensi in bocca e si dipana in tutto il tuo corpo, mentre la bevanda ti scorre nella gola fino allo stomaco, infiammandolo e facendoti reagire con dei singulti violenti. Vieni subito assalito dalla nausea, mentre ti allontani barcollando da quel luogo, i tuoi sensi sono sballati e il tuo stomaco avvelenato da quell’orrendo fluido, che ti sta lentamente portando verso l’oblio…

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