De natura ilythiirium: una dissertazione sulla natura dei drow

De natura ilythiirium: una dissertazione sulla natura dei drow

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Le osservazioni che seguono sono state tratte dal diario personale di Kilyen Wydroth, druido di Mielikki. Esse costituiscono un abbozzo di studio scientifico concernente la cultura e la natura degli elfi scuri.

Tuttavia i drow sono i dominatori di questo mondo caotico, i più micidiali tra gli esseri letali, e tutte e altre razze trattengono prudentemente il fiato al loro passaggio. La bellezza stessa impallidisce di fronte alla spada di un elfo scuro. I drow sono i sopravvissuti, e questo è il Buio Profondo, la valle della morte — la terra di incubi atroci.1

~Valm Neira, 22 Xurtop 2008 C.V.~

Sono trascorsi molti mesi da quando sono giunto alla Città Sotterranea con l'intento di apprendere di più su quella parte di me che proviene da qui. In questo lasso di tempo ho imparato molto sulle usanze degli elfi scuri, anche se ho trovato difficile svelare i segreti e ricostruire in modo analitico le contraddizioni di una civiltà tanto antica e chiusa al mondo esterno.
Tuttavia li ho osservati molto, li ho ascoltati, ho vissuto in mezzo a loro e ho cercato di comprendere le loro emozioni nel modo più oggettivo possibile anche se non sempre sono riuscito a mantenere il distacco necessario, soprattutto nel ricordare di appartenere, almeno in parte, a questa pericolosa stirpe. Ciononostante, e sebbene mi resti molto da capire, ho pensato di registrare le mie riflessioni più rilevanti in questo diario che, lungi dall'essere esauriente, costituisce comunque il risultato di uno studio.

Il mio maestro mi ha insegnato che molto spesso per capire chi ci si trova di fronte è necessario sapere che cosa il nostro interlocutore disprezza di più. Questo principio, di validità generale, mi è stato però particolarmente utile nell'osservazione dei drow, che sono particolarmente inclini al riserbo e alla discrezione, tranne per quanto concerne l'oggetto del loro disgusto. Tale oggetto molto spesso è semplicemente qualsiasi cosa o creatura non sia drow o esuli anche solo in maniera impercettibile dallo schema della loro società.
Ora si potrebbe dire che tale disposizione esiste anche per tutte le altre razze, ed è vero e naturale, ma nel caso particolare degli ilythirii - così chiamano loro stessi - è una verità che si intreccia secondo un intricato rapporto di causa/effetto con la loro evoluzione ed è caratterizzante della loro cultura. Quindi appurato il fatto, la domanda che mi sono posto in qualità di studioso della natura è questa: perchè l'identità razziale per loro è così rilevante?

Credo che una possibile spiegazione di questo sia nell'ambiente in cui si sono trovati a vivere: il Sottosuolo.
Le condizioni di vita del Sottosuolo sono estreme. Vi si trovano sostanze allo stato libero che rendono molto difficile anche soltanto procurarsi il cibo. I vegetali che assorbono tali elementi possono facilmente risultare pericolosi o tossici. Anche l'acqua potenzialmente può essere inquinata da minerali di origine vulcanica ed essere velenosa. La mancanza totale di luce inoltre ha spostato l'accento su altri sensi che nelle razze che abitano la superficie sono secondari e questo ha coinvolto l'evoluzione di tutte le specie che popolano questa zona. Sia predatori che prede hanno pertanto sviluppato capacità innate per attingere alle scarse risorse offerte dal luogo nonchè dalla trama magica, che qui nelle viscere è una fonte di energia ben più concreta di quanto sia il lontano calore del sole. Una minima variazione delle condizioni ambientali si riflette con pesanti conseguenze sulle forme di vita che si sono sviluppate in questo territorio.
Ma i drow non sono nati qui. I drow ci sono venuti. Quando sono arrivati nel Sottosuolo, hanno trovato un mondo con un equilibrio costituito in cui loro erano intrusi. Ancora prima di avere la possibilità di adattarsi, hanno dovuto cominciare a lottare per la sopravvivenza. La selezione deve per forza di cose essere stata rapida e spietata. Credo pertanto che si possa cominciare a spiegare l'origine della xenofobia dei drow partendo proprio da questo punto: solo più adatti, i "migliori", sono sopravvissuti e sono gradualmente e faticosamente diventati ciò che gli elfi scuri sono oggi.
Che essi siano consapevoli dello sforzo evolutivo compiuto dalla loro specie o meno, la ricerca della perfezione genetica è diventata parte integrante del loro istinto di sopravvivenza razziale al punto da essere motivo d'orgoglio. E' piuttosto evidente che la minima imperfezione per un qualsiasi essere del Buio Profondo è sinonimo di estinzione e, dato che per gli elfi scuri non è diverso, il fatto che non solo vivano ma prosperino significa, dal loro punto di vista, che essi sono perfetti. Tutti coloro che non possiedono le loro caratteristiche sono pertanto imperfetti e quindi inferiori. Una logica schiacciante, almeno per quanto riguarda il contesto in cui si trovano ad agire.
Naturalmente i drow dimenticano volentieri di tener conto di tale contesto e preferiscono generalizzare anche se, a ben guardare, non sono poi così onesti con loro stessi. Se lo fossero, comprenderebbero che la causa prima della loro straordinaria efficienza nel mondo sotterraneo sono gli elfi di superficie, le fate che li hanno cacciati qui e che loro però odiano con tutta l'anima. Forse, dopotutto, la loro perfezione non li rende felici… Ma la risposta a tale quesito è di natura più metafisica, esula dai propositi di questo resoconto e pertanto non mi soffermerò oltre sulla questione.

Dopo aver esaminato qualcosa che i drow odiano, rifletterò piuttosto su una delle cose che essi amano di più: i ragni.
Mi sono interrogato molto su questo proposito, perchè normalmente le razze di superficie trovano questi esseri ripugnanti. I più li temono istintivamente e anche coloro che non provano una particolare reazione emotiva al loro cospetto, difficilmente li definiranno gradevoli. Di certo, i drow primitivi non dovevano avere una disposizione molto diversa nei confronti dei ragni, perchè il pericolo che alcune specie di aracnidi rappresentano doveva essere ben noto e tenerli alla larga era certamente salutare per tutti.
Tuttavia, con il tempo, drow e ragni hanno sviluppato un peculiare sistema simbiotico. Perchè?

Per darmi una risposta ho dedicato parte delle mie osservazioni ai ragni.
Ne ho identificate molte specie, che hanno tra loro caratteristiche diverse. Alcuni tessono tele per procurarsi il cibo, altri invece vivono in cunicoli scavati nel terreno; alcuni sono piccoli, altri più grandi. Ve ne sono di forme e colori assolutamente differenziati, ma tutti hanno caratteristiche comuni.
Innanzitutto sono predatori. Per vivere uccidono. Tuttavia sono generalmente molto prudenti e non ostentano aggressività anche se, di fatto, sono aggressivi. Sia che si avvalgano di trappole o di altre tecniche di caccia, le loro armi vincenti sono l'astuzia, la discrezione, la velocità, la pazienza, il mimetismo e il veleno, non la forza, come invece accade per altri predatori. Sono molto cauti e questa cautela è il segreto della loro efficienza. Un ragno può attendere immobile per ore che una preda caschi nella sua trappola o passi vicino alla postazione in cui si è nascosto.
I ragni poi sono molto individualisti. Nel mondo degli aracnidi la vita è sempre un "tutti contro tutti". Per questo non sono in grado di costituire società ordinate e solo le femmine più efficienti si conquistano i territori migliori. Già, perchè una caratteristica dei ragni è che sono spesso le femmine a gestire la conquista territoriale. Le femmine sono sempre di dimensioni superiori a quelle dei maschi e in alcune specie tale dimorfismo è portato all'estremo, tanto che il maschio riesce ad avvicinarsi alla propria compagna soltanto grazie alla propria ridottissima taglia e straordinaria furtività. Se fallisce, la femmina lo uccide senza pietà. I piccoli saranno sempre figli di maschi con caratteristiche che accentuano la capacità razziale di muoversi con cautela e silenziosamente. Il ruolo delle femmine è pertanto dominante e fondamentale alla selezione dei tratti della specie. Definire questo atteggiamento crudele è un errore che gli esseri umani compiono nel voler assegnare a queste creature emozioni e intenti simili ai propri.

Detto questo, credo risulti evidente la straordinaria similitudine tra la società degli aracnidi e quella dei drow. A questo punto, penso appaia meno strana la reciproca attrazione tra queste due specie biologicamente tanto diverse. Tuttavia sarebbe interessante capire che cosa le ha portate così a stretto contatto.
All'inizio penso sia avvenuto per caso. Da quanto ho scoperto della storia degli elfi scuri, la loro etnia è il frutto di una secessione, una ribellione che ha spaccato in due un solo popolo. E' ragionevole aspettarsi che i ribelli non si siano immediatamente affrontati in battaglie campali contro i propri avversari e che pertanto abbiano sviluppato una certa propensione alla furtività. Tale inclinazione poi si è rivelata oltremodo utile nel momento in cui i drow si sono trovati a vivere nell'oscurità del Sottosuolo e hanno messo a punto strategie di sopravvivenza che, a causa delle condizioni ambientali, sono coincise con quelle usate dagli aracnidi. Le due specie, pur occupando nicchie ecologiche diverse, si sono trovate pertanto a percorrere sentieri paralleli e alla fine - o meglio, all'inizio - hanno cominciato a riconoscersi come affini. Da qui ad imbastire un rapporto di collaborazione, il passo deve essere stato breve. Ora, anche se determinati argomenti non sono di mia stretta competenza, riesco ad immaginare che il ragno abbia acquisito una valenza simbolica per il popolo drow, che vede in esso rappresentata la propria essenza, al punto da elevarlo ad oggetto di culto. Questo, tra l'altro, è perfettamente calzante con l'indole autocelebrativa degli ilythirii: adorando i ragni, implicitamente osannano loro stessi e la loro individualità.

Il culto di lady Lolth, quindi, è sia causa che conseguenza della natura intima degli elfi drow. Tuttavia ancora mi sfuggono molte sfaccettature di questo rapporto tanto stretto tra questo popolo e la loro divinità principale e non riesco ancora ad inserire nel quadro le eccezioni, che seppur rare sono rilevanti, almeno per me, visto che se così non fosse non esisterei neppure. Ho l'impressione che ci sarebbe molto altro da dire. Dovrò studiare ancora.

Le osservazioni di Kilyen Wydroth non sono cadute nel nulla, ma hanno anzi dato il via a un breve ma interessante confronto con un rosso di nome Doom Cat.
L'oppositore del druido - pur esprimendo la propria stima per il suo pregevole lavoro - sostiene che l'orgoglio razziale degli elfi drow si fondi semplicemente sul fatto che molti seguaci di Lolth — va quindi esclusa una considerevole parte degli elfi drow di altre fedi — siano arroganti ed asociali con il beneplacito della loro divinità, non molto diversamente dagli elfi del sole. Per chiarire meglio la propria posizione, l'avversario accademico del druido instaura una similitudine con una creatura chiamata ragno-palla, giungendo a contemplare la possibilità che Lolth abbia preso a modello per la società da lei instaurata quella dei ragni-palla.

  • Non avendo le zampe, questo aracnide rotola anche se cosi facendo spesso finisce col non arrivare da nessuna parte. Per questo, esso non è molto propenso a socializzare. I drow lolthiti sono simili, il che spiega l'individualismo estremo.
  • Il ragno-palla spesso non va da nessuna parte, eppure, data la sua rotondità e capacità di movimento, è spesso convinto di possedere una visione globale del mondo, per quanto limitata. I drow lolthiti sono simili, il che spiega i pregiudizi e il razzismo.
  • Come molte altre specie di ragni, anche le femmine del ragno-palla sono generalmente più grosse; similmente, le drow possiedono molto più potere e peso sociale dei maschi.

A tali critiche, Kilyen Wydroth ha risposto nel modo seguente:

Ah, mastro Doom Cat, ora comprendo le ragioni del "quasi" accordo. Vi sono immensamente grato per il vostro intervento e l'ho trovato per certi versi illuminante e molto utile ai miei studi.
Sostanzialmente tra la vostra visione e la mia credo la differenza stia nell'inversione del rapporto di causa-effetto, anche se poi il risultato non cambia. Affascinante.
Di certo perdonerete il mio parziale disaccordo su questa metodologia ma, probabilmente, essendo un druido e avendo fatto della natura stessa l'avatar della mia divinità, io tendo a cercare risposte nella realtà e a lasciare l'influsso che la metafisica ha su quest'ultima a religioni più convenzionali della mia.

Mi complimento sinceramente per l'analisi di questa strana creatura che voi chiamate ragno-palla. Naturalmente sarà oggetto delle mie future osservazioni.

~ Kilyen Wydroth, druido di Mielikki

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Bibliografia
1. Tratto dalla pagina "De natura ilythiirium" su valmneira.com - vedi la pagina

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