Prima della Guerra delle Fazioni
Introduzione
Una volta un tempio in onore di Aoskar, il Tempio Infranto è ora il quartier generale della fazione degli Athar. Il Tempio Infranto sorge nel cuore di una zona di distruzione che si estende per diversi blocchi. Gli Athar hanno riparato soltanto quel poco che era necessario al fine di rendere il tempio utilizzabile, preferendo l’aspetto distrutto del posto (essi sono i Perduti, dopotutto). L’area è rimasta in rovina per lungo tempo, come chiunque conosca qualcosa di Sigil può testimoniare, ma non c’è un indizio chiaro su cosa abbia causato ciò. L’ipotesi migliore riguarda la Signora del Dolore e un conflitto con un potere rivale. Questo spiegherebbe il tempio distrutto, una volta appartenente al dio Aoskar ed ora casa degli Athar. Qualunque sia la causa, l’area è considerata nefasta dalla maggior parte della gente e nessuno ha costruito qui fin dalla distruzione del tempio. Solo un gruppo come i Perduti avrebbe potuto ignorare queste superstizioni. [1]
Descrizione
Il Distretto del Tempio Infranto
Quest'area del Quartiere Basso è silenziosa, serena e— secondo alcuni visitatori — un po' spettrale. I resti di quello che era un tempio gigantesco dominano il distretto. Il Tempio Infranto è circondato principalmente da altre rovine, sebbene alcune case e qualche strano negozio o taverna sorgano alla sua ombra. Una volta che ci si è allontanati di un tiro di pietra, il normale paesaggio sigiliano gremito di edifici ricomincia; un occhio attento può notare che blocchi e travi provenienti dal vecchio tempio hanno contribuito all'edificazione di molte di queste costruzioni. [3]
Di tanto in tanto, quest'area è stata infestata dagli spiriti irati dei morti. Fantasmi e infestazioni raramente pongono un problema a Sigil e sui Piani Esterni; ma qui, le memorie morte da lungo tempo del passato rimangono abbastanza forti da far apparire poltergeist, apparizioni e altri vapori spettrali. Queste apparizioni causano paura fra i residenti e a volte reali danni agli edifici della zona. Ovviamente, gli Athar non permetterebbero a un sacerdote esterno vicino all'area di esorcizzare gli spettri. I loro preti del Grande Ignoto possono gestire abbastanza bene la situazione, dicono. [3]
Nonostante ignorino la cattiva fama di quest'area, persino gli Athar non possono vincere le paure di altre persone. I pochi mercanti Perduti che hanno provato a ricostruire nella zona distrutta sono tutti falliti per mancanza di clienti – soltanto altri Athar hanno valutato la possibilità di fare affari con questi babbi. I carrettieri si fermano proprio al limite delle rovine, coloro che sostengono le portantine non entrano e gli enti finanziari rifiutano di rilasciare prestiti a coloro che sono tanto sciocchi da ignorare la tradizione. Sebbene tutto ciò contribuisca non poco alla sicurezza degli Athar, è devastante per gli affari. [1]
Eppure, pensa la gente, c‘è sempre una via per trasformare le difficoltà in profitti. Stipata ai confini esterni delle rovine c’è un’intera schiera di negozi e taverne che ristora i Perduti e i loro visitatori. Essa forma un anello di sgargiante vita notturna attorno alle rovine. Nel corso degli anni, la reputazione dell’area è cresciuta abbastanza da attirare anche signori benestanti che cercano un po’ di divertimento da bassifondi. [1]
All'esterno del Tempio Infranto
Non ci sono molti spaccaossa in fila per visitare il quartier generale degli Athar. Certo, gli Storditi hanno vagato per tutta l’area fin da quando i Perduti davano ancora dei tour che includevano un’occhiata nell’Astrale, ma coloro che non hanno affari qui con la fazione in genere evitano l’intera area per via della sua cattiva fama. Dopo tutto, c’è una ragione se il posto è in rovina. Sembra come se un cataclisma – alcuni dicono la collera della Signora – abbia raso al suolo non solo il Tempio Infranto ma l’intera area circostante per un’estensione di molti blocchi. [2]
La gente vive ancora proprio al limite della devastazione, tuttavia; qui, i visitatori si imbattono in strade acciottolate da poco e case, negozi e taverne fittamente ammassate. Le travi e le pietre di questi edifici paiono vecchie, prese dai resti distrutti che costellano l’area, ma le costruzioni sembrano nuove e abbastanza in ordine. Dirigendosi verso il tempio, un viaggiatore potrebbe notare l’Anatra Ubriaca sulla destra, con tinozze di rame piene di pervinche alla porta. Questa taverna e l’esercizio commerciale della porta successiva, la Moneta Generosa, sono sorte qui molto tempo fa per servire i membri della fazione. [2]
Il traffico e il frastuono della Gabbia svaniscono mano a mano che ci si avvicina al tempio. La brezza mormora fra ruvidi prati disseminati di pietre cadute e legno scheggiato. Alcuni dei poveri di Sigil vagano qua e là, raccogliendo travi e pietre allentate dagli edifici circostanti in rovina. Le zolle sembrano ben più che semplicemente a disagio e non si trattengono. Lo scheletro inclinato del Tempio Infranto incombe su queste rovine e su altre minori. La rasovite forma tende sulle sue pareti a brandelli, dai suoi contrafforti pendenti e dalle torri crepate. I Perduti hanno puntellato e rinforzato i resti di questo santuario fatiscente, ma ad essi piace l’aspetto devastato del posto. Traggono conforto da questa muta testimonianza del fatto che i poteri possano morire – com’è accaduto ad Aoskar, il dio ormai quasi dimenticato dei portali che un tempo era venerato qui; all’epoca, il luogo era ancora chiamato “Grande Tempio delle Porte”. (Ovviamente, i saggi preciseranno che i gusci distrutti che vanno alla deriva nell’Astrale, come Aoskar, non sono né morti né vivi ma si collocano da qualche parte nel mezzo. – L’Editore) [2]
Il corpo di guardia
Alla fine di una strada senza nome del Quartiere Basso fuori da Vicolo del Brandy sorge un fabbricato decrepito fatto di pietre consumate e coperte di muschio. Due guardie che portano l’insegna degli Athar fanno la guardia all’entrata (e simili guardie di fazione attendono presso altri tre corpi di guardia fatiscenti ai limiti delle case a schiera attorno al perimetro del tempio). Probabilmente, se un visitatore dovesse avvicinarsi, dapprima sembreranno sorprese, per poi riprendersi abbastanza da ricordarsi di mettere mano alle armi e chiedere informazioni su cosa conduca lì quella zolla. Se saranno di buon umore, una delle guardie farà venire una guida dl tempio, segnalando la sua richiesta con un’acuta serie di note tratta da un piccolo flauto di canna. [2]
Una delle guide abituali è Caylean, un giovanotto con intensi occhi scuri, una faccia magra e un sorriso che si accorda stranamente con la sua figura atletica e letale. (Il tempio offre ancora tour ma alla gente non è più permesso mettere il becco nell’Astrale perché il portale che conduceva al Mare Argenteo si è chiuso diversi anni fa – L’Editore). [2]
All'interno del Tempio Infranto
Lasciando il corpo di guardia con la loro guida i visitatori del Tempio Infranto emergono in una distesa di erbe ispide punteggiate da gallerie di talpa e butterata da cardo e romice. Un babbo che non stia attento potrebbe perdere il passo sui sentieri accidentati che conducono dai fabbricati periferici verso l’incredibile cumulo di pietra che è il tempio. Guardie pattugliano i terreni, dalle quattro terrazze in superficie allo stesso tempio decrepito. I Perduti non hanno sudato troppo per aggiustare il posto, ma i visitatori possono vedere perché ai membri della fazione il posto piaccia così tanto: le sue altezze frastagliate ricordano i bastioni irregolari di una fortezza di montagna. Quando piove, è possibile vedere come ogni pietra nella Torre Variopinta sulla sinistra sembri di un colore leggermente diverso. [2]
Lo Scriptorium
Una veloce camminata attraverso il prato conduce allo Scriptorium, dove gli Sfidanti creano i loro libri e, ovviamente, i pamphlet di propaganda che sembrano sempre svolazzare come foglie per le strade della Gabbia. Coloro che entrano in quest'ala separata del Vecchio Tempio notano per prima cosa le grandi finestre senza vetri dei piani superiori e la sua distintiva mancanza di un tetto. Il pianterreno, tuttavia, sembra abbastanza solido. Oltre il vestibolo c’è una camera piena di luce nella quale quasi cinquanta scribi siedono a tavoli pieni di carte. Il grattare delle penne e il mormorio di voci basse risuonano finché dura la luce. Scaffali di fortuna e vecchi tavoli sostengono vasetti d’inchiostro – scarlatto, cobalto, verderame e oro per i libri che diventeranno parte della biblioteca della fazione; i pamphlet, invece, sono scritti solo con inchiostro nero. Sembra che gli Athar sappiano come spendere la loro grana. [2]
Il refettorio
Tornando fuori e rientrando dall’altro lato di questo edificio, i visitatori si imbattono in un’altra anticamera. I lunghi tavoli di quercia nella stanza che si trova oltre suggeriscono lo scopo della stanza: è il refettorio. I Perduti non mangiano troppo male, dice la cantata. La cucina ancora oltre ha le stesse finestre alte ma senza vetri dell’area dove si cena. [2]
La sala d'ingresso
Il percorso più sgombro fino all’entrata più solida del Tempio Infranto si snoda a sinistra attorno all’edificio centrale. Dirigendosi lungo il sentiero e nel cuore del tempio, il curioso può ammirare alcuni contrafforti e passa poi sotto un enorme arco. Alcuni dicono che passare di qua sia come entrare in una tomba. Nella sala d’ingresso a volta, portali riccamente ornati si ergono a destra e a sinistra e una luce brilla attraverso un’apertura all’estremità della sala. [2]
La biblioteca e Hobard
Una rapida occhiata nella stanza sulla destra non rivela altro che un labirinto di cadenti scaffali che reggono scatole di carte e pile di libri mastri. Il portale a sinistra conduce a quello che una volta era un reliquiario. Ora, tantissimi libri riempiono gli scaffali che rivestono le pareti. Una scala a pioli (attaccata a una rotaia che circonda la stanza ad altezza della testa) permette di raggiungere una stretta balconata da cui un ulteriore strato di scaffali si alza verso l’alto. È probabile che un visitatore incontrerà un esile rosso con una veste con cappuccio che gira le pagine di qualche grosso tomo ad uno dei tavoli al centro del pavimento. Questo è Hobard, un mago brontolone che si concederà un momento per borbottare sottovoce verso gli stranieri prima di piantare di nuovo il naso nel suo libro. [2]
Il santuario e il Bois Verdeggiante
Dopo aver incontrato Hobard nella biblioteca, i visitatori del Tempio Infranto generalmente si ritrovano attratti dalla luce all’estremità della sala d’ingresso. È un cortile? Forse là c'è una fontana. Da circa sei metri di distanza1 è possibile vedere qualcosa che luccica nella camera che si trova oltre, come acqua o rugiada. Passando attraverso l’apertura, improvvisamente si emerge di nuovo alla luce del giorno. Questo non è un cortile ma il vecchio santuario del tempio, la cui volta elaborata è andata perduta molto tempo fa. Piastrelle crepate d’avorio e calcare coprono l’ampia estensione del pavimento, interrotte esattamente al centro dell’enorme stanza da un grande albero. Sono le sue foglie verde scuro a risplendere riflettendo la luce come uno specchio. O è l’albero stesso a brillare? Frutti di un rosso profondo si annidano tra il fogliame insieme a pallidi fiori argentei. Un profumo di agrumi amalgamato con dolcezza si alza da questa fontana vivente. Questo è il Bois Verdeggiante2), l’orgoglio degli Athar. (E la ragione per cui le guardie pattugliano l’area. Per saperne di più su questo albero magico, vedi la sezione “Il buio del Dungeon Master” relativa agli Athar – L’Editore). Dopo aver posato gli occhi sull’albero incantato, i visitatori lasciano il tempio pensando che forse gli Sfidanti abbiano qualcosa in cui credere, dopo tutto. [2]
Dopo la Guerra delle Fazioni
Dopo la Guerra delle Fazioni, gli Athar hanno dovuto abbandonare il Tempio Infranto. Alcuni di loro hanno lasciato Sigil e si sono ritirati alla base della Guglia nelle Terre Esterne, unico luogo in cui sarebbero ancora stati al sicuro dal potere degli dei; altri si sono rifugiati nei livelli sotterranei di Sigil per mantenere viva la loro organizzazione e fare piani contro i loro nemici. [3]
Nel mentre, su fra le strade della Gabbia, Friar Muriov Garianis3 ha raso al suolo le rovine del Tempio Infranto per sostituirle con una nuova chiesa al dio che egli venera: Ade, potere olimpico della morte e della ricchezza. Garianis viene aiutato in ciò dalla ex-factor dei Cinerei Oridi Malefin4, una chierica devota all'idea della Morte. Ovviamente, gli Athar considerano tutto ciò come l'affronto supremo. [3]
Pagine correlate
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