Trista Cabala o Cenacolo dei Depressi (Bleakers)

Trista Cabala o Cenacolo dei Depressi (Bleakers)

bleakers symbol trista cabala

Bleakers, Trista Cabala - scheda (Fazione)

Dati generali

Conosciuti come: I Depressi, i Pazzi

Factol attuale: Lhar

Classi più comuni: Maghi, chierici di ideali (Caos o Bene), bardi (noti come Bleaknik), raramente guerrieri o ladri

Razze più comuni: Tiefling, orchi, umani, individui ripudiati dalla propria stessa razza

Allineamenti affini: Qualsiasi non legale

Requisiti per entrare: Una volta entrati nella fazione, devono abbandonare il loro cognome o nome di famiglia, e la loro vita passata

Membri noti: Morva (Factor)

Politica

Sede a Sigil: Il Manicomio

Città portale: Bedlam

Piano affine: Pandemonium

Gerarchia: Namer, Factotum, Factor, Factol

Fazioni alleate: Doomguards, Dustmen, Xaositects

Fazioni nemiche: Segno dell'Uno

Simboli

Citazione: "Non c'è alcun significato nel multiverso. Non esiste altra verità oltre a quella che io stesso creo per me."

Descrizione: no

Factol Lhar della Trista Cabala - by Tony Diterlizzi

Ci chiamate "folli", ma siamo più sani di mente di ognuno di voi. Perché noi sappiamo che il multiverso non ha alcun senso, e non cerchiamo a tutti i costi di trasformarlo in qualcosa di logico o anarchico, solo per sentirci al sicuro. E non ripudiamo i nostri simili solo perchè non si trovano d'accordo con le nostre idee, come fanno molte altre fazioni (dopo tutto, alcune di esse si fondano proprio su quello). Tutti voi, i cosiddetti "capi" - la vostra gente è diventata la mia gente proprio a causa del vostro odio, del vostro sterile rancore, della vostra rabbia; avete scacciato i vostri stessi compagni, ed essi si sono rifugiati qui, nella Cabala. Le vostre bugie e i vostri falsi valori, camuffati da verità assolute e grandi ideali, hanno fallito. I vostri reietti diventano i più grandi membri della mia fazione, l'espressione più alta della nostra pietà e della nostra disperazione.
Alcuni che si uniscono alla Cabala a volte non sono in grado di trovare un senso alla loro vita dentro loro stessi, sì, ve lo concedo, ed è proprio da questo che scaturisce la follia che finisce per coglierli. Ma dovreste sempre tenere a mente che la "verità" è nemica dell'illusione e l'illusione è una droga di cui vi intossicate troppo spesso, amici miei. E provo compassione per tutti voi, soprattutto per voi Sensisti. La vostra "fazione" non è altro che un frivolo club di edonisti annoiati, incapaci di trovare un senso alla loro vita guardandosi dentro, sempre alla ricerca di stimoli esterni per non soccombere alla disperazione. Che follia!
Vi faccio una proposta. Leggete i miei pensieri, e vi mostrerò cosa significa essere un membro della Trista Cabala. Vi mostrerò che, sì, è un cammino fatto di disperazione, angoscia, a volte persino pazzia - ma che c'è posto anche per la compassione e per la pietà nei confronti dei più miserabili. Non abbiate paura: vi lascerò toccare la mia mente, anche se molti di quelli che cercano di leggere i pensieri di un Depresso di solito non ci riescono. Avanti, non volete scoprire cos'è veramente la sanità mentale? Non volete scoprire il vero segreto del multiverso - cioè che non c'è nessun segreto?
No? Peccato. Sappiate comunque che la sanità mentale è fatta di rimorso, disperazione, immensa sofferenza nella mente, nell'anima, nel cuore. Di tormento, rabbia, e angoscia, man mano che si abbandona ogni falsa convinzione. Non esiste la fede, non esiste la speranza, non esiste la fiducia - non esiste nulla in cui si possa credere veramente. Dite che deve esserci una risposta, un senso del multiverso? Non c'è. Non c'è. Nessuno, primevo, supplicante, proxy, potenza, nessuno conosce La Risposta. Non esiste un senso della vita, del multiverso, dei mondi che lo popolano, nè di tutto questo insieme.
Mi chiedete se, allora, l'unico modo per salvarsi, l'unica speranza, è cercare un senso dentro di sé. Ma davvero si può parlare di speranza, anche in questo caso? O esistono solo dolore e disperazione, nient'altro che malinconia senza fine, gelida e scura? Questo mondo è spietato. Eppure, proprio questa è la ragione per cui la pietà è così importante, così necessaria, è questa la ragione per cui ci occupiamo degli affamati e degli sbandati, degli orfani e dei folli.
E' tutto un enorme scherzo, un enigma senza inizio e senza fine, senza senso e senza risposta. L'unico significato che posso trovare all'esistenza è quello che si nasconde dentro di me, che mi sostiene nei momenti più bui, mia unica salvezza, mia unica speranza, l'ancora a cui mi aggrappo per restare vivo. I Depressi vivono vite più brevi di quelle dei membri delle altre fazioni, e tendiamo a cambiare frequentemente factol. Io stesso sono factol solo da tre anni, eppure tra la mia gente è un periodo lunghissimo. In effetti, se non vado errato, solo un'altra rossa prima di me è riuscita a rimanere factol per così tanto tempo - e senza dubbio avete sentito qualche voce su cosa le è successo.

No, non è follia, questa nostra malinconia dolceamara che ci permette di scrutare dentro i nostri cuori e le nostre menti. E' un sostegno, un rifugio senza il quale non riusciremmo ad affrontare il multiverso. E' questo il buio dell'essere uno dei Folli. Non cercare un significato dietro ogni cosa, ma accettare ciò che accade nei piani senza fare troppe domande, e guardarsi dentro. Dentro di me ho trovato tutto ciò che mi serve per affrontare il mondo, il mio mondo, e se volete ancora chiamarmi "folle", allora sono lieto di essere io, e soltanto io, l'artefice della mia follia.

- Factol Lhar, della Trista Cabala

Ciò che ci spaventa dinanzi a questo mondo […] cui noi siamo abbandonati senza difesa e senza riparo è […] il fatto nudo, bruto, inesorabile e insormontabile del nostro essere-nel-mondo. Ciò che mi fa indietreggiare per l'angoscia, è questa esteriorità nella quale sono immerso per intraprendervi la mia carriera di esistente, senza averlo voluto e senza poterne fermare il decorso. L'angoscia scaturisce dalla nostra condizione e la rivela. Essa è il sentimento autentico della situazione originaria.1

La Trista Cabala è una fazione molto antica; pare che ci sia sempre stato bisogno, nei piani, di qualcuno che ripudiasse i dogmi altrui. I Cabalisti non credono in nulla, se non in quel poco di senso, spesso distorto, che riescono a dare alla loro vita cercando dentro loro stessi. Provano pietà per quelli che credono in qualcosa di esterno a se stessi e si affidano a qualche dogma. La sola idea che qualcuno (per esempio, gli Harmonium) creda che esista un ordine nel multverso non risulta semplicemente aliena al pensiero dei Folli - è un vero anatema. Allo stesso modo, molte fazioni faticano a comprendere la totale assenza di ideali e credenze nella Cabala, anche se i Custodi del Fato, i Cinerei, la Lega Rivoluzionaria e gli Xaositect provano una certa simpatia nei confronti dei Depressi. (Il Segno dell'Uno è nemico della Cabala sin dai tempi in cui dichiarò di essere l'autore della misteriosa morte di Nobey, un vecchio factol dei Depressi; secondo molti, Nobey fu "pensato a morte". - Ed.)

125. L’uomo folle. – Avete sentito di quel folle uomo che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: “Cerco Dio! Cerco Dio!”2. E poiché proprio là si trovavano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. “È forse perduto?” disse uno. “Si è perduto come un bambino?” fece un altro. “0ppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? È emigrato?” – gridavano e ridevano in una gran confusione. Il folle uomo balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: “Dove se n’è andato Dio? – gridò – ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso — voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? Come potemmo vuotare il mare bevendolo fino all’ultima goccia? Chi ci dette la spugna per strofinare via l’intero orizzonte? Che mai facemmo, a sciogliere questa terra dalla catena del suo sole? Dov’è che si muove ora? Dov’è che ci muoviamo noi? Via da tutti i soli? Non è il nostro un eterno precipitare? E all’indietro, di fianco, in avanti, da tutti i lati? Esiste ancora un alto e un basso? Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla? Non alita su di noi lo spazio vuoto? — Non si è fatto più freddo? Non seguita a venire notte, sempre più notte? Non dobbiamo accendere lanterne la mattina? Dello strepito che fanno i becchini mentre seppelliscono Dio, non udiamo dunque nulla? Non fiutiamo ancora il lezzo della divina putrefazione? Anche gli dèi si decompongono! Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso! Come ci consoleremo noi, gli assassini di tutti gli assassini? Quanto di più sacro e di più possente il mondo possedeva fino ad oggi, si è dissanguato sotto i nostri coltelli — chi detergerà da noi questo sangue? Con quale acqua potremmo noi lavarci? Quali riti espiatori, quali giochi sacri dovremo noi inventare? Non è troppo grande, per noi, la grandezza di questa azione? Non dobbiamo noi stessi diventare dèi, per apparire almeno degni di essa? Non ci fu mai un’azione più grande: tutti coloro che verranno dopo di noi apparterranno, in virtù di questa azione, ad una storia più alta di quanto mai siano state tutte le storie fino ad oggi!”. A questo punto il folle uomo tacque, e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori: anch’essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gettò a terra la sua lanterna che andò in frantumi e si spense. “Vengo troppo presto – proseguì – non è ancora il mio tempo. Questo enorme avvenimento è ancora per strada e sta facendo il suo cammino: non è ancora arrivato fino alle orecchie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate. Quest’azione è ancora sempre più lontana da loro delle stelle più lontane— eppure son loro che l’hanno compiuta!” . — Si racconta ancora che l’uomo folle abbia fatto irruzione, quello stesso giorno, in diverse chiese e quivi abbia intonato il suo Requiem aeternam Deo. Cacciatone fuori e interrogato, si dice che si fosse limitato a rispondere invariabilmente in questo modo: “Che altro sono ancora queste chiese, se non le fosse e i sepolcri di Dio?”.3

Fin dalla nascita della fazione, più di nove secoli fa, i Depressi sono stati più o meno bene accetti a seconda di quale filosofia era più influente a Sigil. Durante i periodi di reclutamento più aggressivo da parte delle altre fazioni, quando i factol avevano bisogno di accrescere il numero dei propri sottoposti per un qualsiasi motivo, il numero di membri della Trista Cabala è spesso calato fin quasi a far sparire la fazione vera e propria. (la Cabala non ha mai cercato di reclutare attivamente i suoi membri, chiunque desiderasse entrarvi l'ha sempre fatto di sua spontanea volontà. - Ed.) Con il passare del tempo, il numero di membri delle altre fazioni aumentava più di quanto i factol stessi riuscissero a gestire. Quando, come è naturale che accada, le idee in voga al momento perdevano il loro fascino, molti ne cercavano altre a cui aggrapparsi. Ma, alla fine di questi continui alti e bassi, c'era chi finiva per rinunciare a qualunque giuramento lo legasse a una certa ideologia, cercando piuttosto la propria libertà nell'approccio nichilistico all'esistenza offerto dalla Cabala - nell'idea che il multiverso non abbia alcun senso. In questo modo, la Trista Cabala ha sempre finito per diventare periodicamente la fazione più potente della Gabbia; ogni volta, dopo un secolo o due di alti e bassi, il suo pensiero finiva per prevalere su tutti gli altri.
Nonostante il desiderio (tuttora presente) dei Cabalisti di diffondere il più possibile il proprio punto di vista, è proprio il fatto di essere Folli a ostacolarli. Con l'aumentare del numero di membri della fazione aumentavano anche le pressioni e le tensioni derivanti dall'accettare la perdita di ogni ideale. L'influsso dei nuovi membri si rivelava spesso particolarmente destabilizzante, dal momento che molti di essi ancora non avevano raggiunto la pace e la serena accettazione dell'insensatezza del multiverso, caratteristica dei Cabalisti più anziani. E, quando le fila della fazione si riempivano eccessivamente, tutte quelle tensioni diventavano troppe anche per i vecchi membri. Molti finivano per cedere alla follia, fuggendo da Sigil o ritirandosi nei recessi più profondi del Manicomio. (sede della Trista Cabala nella gabbia. - Ed.) Molti venivano accompagnati fino alla morte da questa follia.

Il Tetro Ritiro, come i Depressi chiamano la strana malattia che li coglie, si manifestava ogni volta che il numero di membri della fazione aumentava eccessivamente. Il factol e gli altri capi della Cabala erano solitamente i primi ad esserne colpiti, e finivano per lasciare la fazione in mano ai membri più giovani e con meno esperienza. Ancora oggi, nonostante i Cabalisti cerchino di concentrarsi il più possibile sul raggiungimento della pace interiore, nessun'altra fazione può dire di avere un ricambio di factol così frequente come la Trista Cabala. (si dice che molti ex-factol siano ancora vivi e in grado di intendere e di volere - nei limiti della loro pazzia - all'interno di qualche cella del Manicomio.)

Anche se i Depressi moderni di tanto in tanto cedono ancora al Tetro Ritiro (solitamente per via delle pressioni e dell'ansia derivante dal vivere nella frenetica Città delle Porte), nel tempo la fazione ha finito per imparare una cosa o due sul mantenimento della sanità mentale, nei secoli. La percentuale delle guarigioni dei pazienti del Manicomio è oggi piuttosto elevata. La fazione cerca anche di mantenere fisso il numero dei Depressi, cercando di non superare i 10000 membri all'interno di Sigil, anche se un numero molto più elevato di Cabalisti popola Pandemonium (il principale piano di influenza dei Folli). Lhar è factol da circa tre anni, ormai, ed è intenzionato a seguire la politica stabilita dai suoi predecessori - principalmente perché sembra funzionare egregiamente. Sono passati trent'anni dall'ultimo Triste Ritiro di massa che ha colpito la Cabala, e il numero di Folli che volontariamente decidono di farsi internare nell'ala del manicomio dedicata ai membri impazziti è calato drasticamente.

In parte, questo periodo così sano è dovuto al fatto che la Trista Cabala ha volto la propria attenzione anche su Sigil, oltre che sui conflitti interiori di ogni suo membro. Stranamente, fra tutte le fazioni, la Cabala è sicuramente la più caritatevole. Perché una fazione del genere aiuta così tanto il prossimo? Alcuni, senza dubbio, trovano una sorta di sollievo nell'occuparsi di zolle messe peggio di loro; alcuni Depressi sono persino affetti da manie messianiche e sembrano voler salvare il mondo dalla follia e dalla morte che vedono ovunque. Ma la maggior parte pensa che, attraverso questi atti di bontà, riusciranno a raggiungere quell'equilibrio interiore di cui hanno bisogno per trovare nel proprio animo il senso della loro esistenza. E, dopo tutto, espandere anche in questo modo la presenza e l'influenza della fazione a Sigil non è mai una brutta cosa.
Più di un secolo fa i Cabalisti aprirono un centro di accoglienza nel quartier generale della loro fazione, per riuscire a occuparsi meglio dei poveri e dei miserabili. Negli anni, si aggiunsero via via anche piccole cucine e mense per i poveri sparse in tutta la città. Questi luoghi sono zone franche aperte a chiunque abbia bisogno di un pasto caldo, indipendentemente dalla sua razza o dalle sue idee. E se la zolla in questione è anche un Depresso, lui e i suoi amici potrebbero persino riuscire a ottenere un posto per dormire nel retro. La Fratellanza dell'Ordine, gli Harmonium e i Giustizieri non vedono di buon occhio questo interesse nei confronti del benessere dei poveri della città. Le tre fazioni legali della Gabbia si sono spesso trovate in contrasto con la Trista Cabala, e sospettano che ci sia dell'altro, dietro alla compassione dei Folli.

Essere un Depresso

Agente Smith: "Perché, signor Anderson? Perché? Perché? Perché lo fa? Perché, perché si rialza? Perché continua a battersi? Pensa veramente di lottare per qualcosa a parte la sua sopravvivenza? Sa dirmi di che si tratta, ammesso che ne abbia coscienza? È la libertà? È la verità? O magari la pace! Non mi dica che è l'amore! Illusioni, signor Anderson, capricci della percezione. Temporanei costrutti del debole intelletto umano che cerca disperatamente di giustificare un'esistenza priva del minimo significato e scopo! Ogni costrutto è artificiale quanto Matrix stessa, anche se devo dire che solo la mente umana poteva inventare una scialba illusione come l'amore! Ormai dovrebbe aver capito, signor Anderson, a quest'ora le sarà chiaro! Lei non vincerà! Combattere è inutile! Perché, signor Anderson, perché, perché persiste?"
Neo: "Perché così ho scelto."
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La domanda che sorge spesso spontanea è perché un membro della Trista Cabala dovrebbe anche solo pensare di unirsi a un gruppo di avventurieri e aiutarli nel loro obiettivo, qualunque esso sia. Non sarebbe più appropriato rimanere a Sigil e impegnarsi nel lenire le sofferenze proprie e altrui attraverso la carità? Non sarebbe più facile restarsene a letto per giorni interi, senza interessarsi a nulla di ciò che i piani offrono?
Forse sì, ma un vero Folle si sente in dovere di affrontare a viso aperto il dolore dell'esistenza, scontarsi contro i demoni della follia ed emergere dalla sua lotta personale più forte di prima. E' la stessa ragione che spinge la Cabala a sfidare i tormentosi venti di Pandemonium.

Alcuni Depressi dunque si avventurano per i piani - la follia a cui assistono quotidianamente li aiuta a migliorare la loro introspezione. Dopo tutto l'idea fondamentale della fazione è che ogni zolla deve trovare la sua personale ragion d'essere, ma per poterci riuscire bisogna prima avere qualcosa su cui basare le proprie intuizioni.
Esplorare le rovine di un castello o accompagnare il figlio di un sovrano in un lungo viaggio nel deserto non significheranno molto per un tagliaccio della Cabala - ciò che gli importerà, è capire come queste esperienze potrebbero aiutarlo nel tentativo di scoprire la sua verità personale.

Un Depresso non si interessa alle ricchezze raccolte durante un'avventura, ma ciò non significa che non vorrà prendere la sua parte. Spesso la conserverà per spenderla nel modo che ritiene più opportuno - forse la donerà a un orfanotrofio, oppure aiuterà qualche vegliardo nei suoi studi sulle malattie mentali. Ma se non riesce a immaginare un utilizzo adeguato per quella grana, è possibile che semplicemente la abbandoni lì dov'è. Una delle molte ragioni per cui le altre fazioni li chiamano Folli.

Allineamento

L'angoscia è il sentimento fondamentale di ogni creatura vivente e tutto ciò che vive nasce ed è accolto solo in seno ad una lotta violenta.5

I Depressi possono essere di qualunque allineamento non legale. Le premesse base della Trista Cabala non si sposano bene con un individuo abituato a trovare ordine, coerenza e significato nel Multiverso.
A parte questo, le altre distinzioni d'allineamento vengono di rado prese in considerazione. "Buono" e "malvagio" non sono necessariamente le definizioni che un Folle userebbe: piuttosto, preferirebbe parlare di sanità o malattia mentale. La linea che separa questi due estremi nella mente di un Depresso è spesso sottile, messa a dura prova dallo sforzo di tenere a freno i propri demoni interiori. Un membro della Cabala potrebbe apparire perfettamente sano un giorno, e il giorno successivo trovarsi sull'orlo della follia. "Bene" e "Male" sono solo questione di punti di vista.

Per questo stesso motivo, Depressi di allineamento opposto riescono spesso a cooperare meglio di quanto ci si aspetterebbe in altri ambienti. Se il Factol affida a due dritti il compito di gestire la mensa dei poveri vicino alla Fonderia, entrambi cucineranno e sfameranno le zolle del quartiere con lo stesso zelo, anche se forse solo uno dei due ne trarrà qualche forma di conforto. Ciò che li accomuna è lo sforzo di tenersi in qualche modo aggrappati alla propria sanità mentale. Tutti i membri della fazione conoscono il dolore dell'insensatezza, e nemmeno le divergenze di allineamento possono dividere due Folli che conoscono ciò che anche l'altro affronta ogni giorno nella sua mente.

Vedi anche:

Gallery

"Bordella" (dal forum UO, "Vicolo della Scabbia") - by Nuvola

"Factor Bleak Cabal wizard, Tessali", factor dei depressi - by Domigorgon (Domagoj Rapčak)

Fazione dei Bleakers

"the Bleak Battalion", gruppo armato di depressi di Pandesmos su Pandemonium - by Paul Jaquays

"The Glee Bashers", il duo degli Allegri Spaccaossa, membri della Trista Cabala a Bedlam nelle Terre Esterne - by Paul Jaquays


Bibliografia
1. Contributi di approfondimento da parte dello staff di Ultima Online Planescape
2. Per adattamento 3a ed. vedi "Bleakers" su "www.kriegstanz.com" - vedi la pagina
3. Per adattamento 5a ed. vedi "The Bleak Cabal" su "daedaluswing.wikidot.com" - vedi la pagina
4. Per approfondimento vedi "The Bleak Cabal" su "www.mimir.net" - vedi la pagina
5. Per approfondimento vedi "Bleak Cabal" su "wiki.sigil-planarlegends.com" - vedi la pagina
6. David Cook, Advanced Dungeons & Dragons 2nd ed. - Planescape Campaign Setting a player's guide to the planes, TSR, 1994-04, (cod. 2600)
7. Dori J. Hein, Tim Beach e J.M. Salsbury, Advanced Dungeons & Dragons 2nd ed. Planescape – The Factol’s Manifesto, TSR, 1995-06 (cod. 2611)
8. Monte Cook, Advanced Dungeons & Dragons 2nd ed. Planescape – The Planewalker’s Handbook, TSR, 1996-08 (cod. 2620)
Bibliografia post-Guerra delle Fazioni:
9. Per approfondimento vedi "Bleak Cabal" su "to-chance-with-hell-planescape" - vedi la pagina
10. Tratto anche da "Manuale di Ambientazione" su "sigilonline.altervista.org" - vedi la pagina

(IMPORTANTE! POLICY: Gran parte del testo è liberamente tratto e in parte adattato dalle fonti citate e comunque dalle pubblicazioni Dungeons & Dragons della TSR e della Wizards of the Coast, nonchè dalle traduzioni ufficiali della 25 Edition, oltre ad altre fonti come le pubblicazioni della PAIZO Publishing per Pathfinder, che mantengono i diritti, intellettuali e non, sull'ambientazione e i suoi elementi. Allo stesso modo tutte le immagini sono coperte da copyright e vengono presentate senza alcuno scopo di lucro, corredate di autore e proprietario, e pertanto non sono riproducibili o utilizzabili in nessun ambito commerciale.)

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